Juventusnews24
·23 settembre 2025
Sabatini non le manda a dire dopo Verona Juve: «Bianconeri in campo praticamente senza quei due calciatori». I nomi nel mirino

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·23 settembre 2025
Una Juventus scarica, nervosa e, soprattutto, orfana delle giocate dei suoi uomini migliori. Questa è la lucida analisi del giornalista Sandro Sabatini, che, intervenuto a Sportmediaset, ha fatto il punto sul momento della squadra di Igor Tudor dopo il deludente pareggio in casa del Verona. Secondo Sabatini, il passo falso dei bianconeri è figlio di un mix di cause, ma la principale è l’assenza ingiustificata delle due stelle più attese.
Nel suo commento, Sabatini ha prima di tutto evidenziato come la prestazione dei bianconeri sia stata condizionata da un certo nervosismo, legato probabilmente anche ad alcuni episodi arbitrali che hanno fatto discutere. Tuttavia, il focus della sua analisi si è spostato rapidamente sulla performance della squadra e dei suoi leader.
JUVE SENZA I SUOI LEADER – «Condizionata comunque dal nervosismo dovuto a quei due episodi eccetera eccetera l’ho vista senza praticamente Yildiz e Vlahovic e quindi è chiaro che se la Juventus si è retta legittimamente in maniera anche entusiasmante sulle prodezze di Yildiz e Vlahovic si è trovata all’improvviso a giocare una partita in cui Vlahovic ha avuto pochissimi palloni da giocare».
L’analisi è chiara: questa Juventus è, al momento, Yildiz e Vlahovic-dipendente. Quando i due giocatori più talentuosi non riescono a incidere, l’intera squadra ne risente, diventando prevedibile e poco pericolosa. Sabatini ha poi posto l’accento su una curiosa coincidenza che riguarda il centravanti serbo, apparso più incisivo nelle partite in cui è subentrato dalla panchina.
L’ENIGMA VLAHOVIC – «Meglio dalla panchina? È una coincidenza ma credo che sotto sia anche qualcosa di psicologico in questa predisposizione di Vlahovic di essere migliore, determinante e determinato».
Secondo il giornalista, dunque, potrebbe esserci qualcosa di psicologico dietro il diverso rendimento di Vlahovic tra quando parte titolare e quando entra a gara in corso. Una predisposizione mentale che lo renderebbe più “determinante e determinato” quando viene chiamato a spaccare la partita dalla panchina. Un enigma che Igor Tudor dovrà provare a risolvere per avere il suo bomber al 100% per tutti i novanta minuti.
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