Sacchi controcorrente: «Tudor non mi sta piacendo per due motivi. Avrei dato fiducia a Thiago Motta, vi spiego perchè non ha funzionato con lui» | OneFootball

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·5 ottobre 2025

Sacchi controcorrente: «Tudor non mi sta piacendo per due motivi. Avrei dato fiducia a Thiago Motta, vi spiego perchè non ha funzionato con lui»

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Sacchi analizza il big match di stasera: boccia il gioco dei bianconeri, promuove il lavoro del tecnico rossonero e svela un retroscena su Agnelli

Una sentenza che non ammette repliche, un’analisi lucida che traccia un solco netto tra le due squadre. Alla vigilia di Juve-MilanArrigo Sacchi ha concesso una lunga intervista a La Repubblica, in cui ha promosso a pieni voti il lavoro di Massimiliano Allegri e bocciato, con qualche riserva, quello di Igor Tudor. Il tutto, condito da un aneddoto memorabile sull’Avvocato Gianni Agnelli.

Sacchi: il giudizio del Maestro

L’ex Commissario Tecnico ha prima di tutto espresso le sue perplessità sulla Juventus di questo inizio di stagione, criticandone la lentezza e la mancanza di attenzione.


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LA CRITICA ALLA JUVE – «Il lavoro di Tudor? La manovra a volte è troppo lenta e in difesa mi sembra manchi attenzione. A me piaceva Thiago Motta, gli avrei dato più tempo. La Juve non aveva mai giocato come chiedeva lui, per questo non ha funzionato».

Di tenore opposto, invece, il suo giudizio sul Milan e sul lavoro svolto da Massimiliano Allegri, elogiato per la sua intelligenza tattica.

GLI ELOGI AL MILAN – «Allegri ha saputo rimettere in sesto una squadra che arrivava da una stagione complicata. Condivido la scelta della difesa a tre, dà più protezione. È un allenatore intelligente. Sono contento se avrà successo con il Milan. Viviamo in un paese strano, dove tutti credono di sapere tutto».

Infine, Sacchi ha aperto il libro dei ricordi, raccontando un episodio emblematico con l’Avvocato Gianni Agnelli, che testimonia la grande stima che nutriva per il suo Milan e la volontà, mai nascosta, di portarlo alla Juventus.

L’ANEDDOTO SULL’AVVOCATO – «Ci venne a salutare. Arrivò nel nostro ritiro e scherzando ci disse: “Sapevo che avevate una bella squadra, speravo che voi due la rovinaste”. Vincemmo 1-0 a Torino, segnò Gullit. Dopo l’Avvocato mi chiese due-tre volte di andare alla Juve, ma stavo bene al Milan».

Il verdetto di Sacchi è chiaro: il Milan arriva alla sfida meglio della Juve, più organizzato e con un’identità più definita. Per i bianconeri, c’è ancora da lavorare per correggere una manovra “troppo lenta” e una fase difensiva a cui “manca attenzione”. La rivelazione sul corteggiamento dell’Avvocato Agnelli, poi, aggiunge un sapore romantico e nostalgico a una rivalità che ha scritto la storia del calcio italiano.

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