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·11 giugno 2025
Sacchi: "Il prossimo allenatore della Nazionale Italiana? Per me potrebbe tornare Mancini"

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·11 giugno 2025
É un periodo buio per la Nazionale Italiana, infatti, potrebbe rischiare la mancata qualificazione ai Mondiali per due volte consecutive, uno scenario terrificante e che ha condotto all'esonero di Spalletti. Arrigo Sacchi, ex tecnico dell'Italia tra il 1991 e il 1996, si è espresso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport riguardo il nuovo possibile tecnico e sul percorso della squadra. Durante il suo periodo alla guida del club, Sacchi, ha condotto la Nazionale alla finale dei Mondiali, persa ai rigori contro il Brasile.
Mi sembra che, in questo momento, l’Italia sia trattata male, e questo mi dispiace moltissimo. Prima della partita contro la Norvegia ho letto di ungiocatore che ha detto no alla convocazione di Spalletti e poi ha polemizzato con l’ormai ex commissario tecnico. Adesso c’è una persona seria come Ranieri che, all’improvviso,dopo che erano già stati stretti degli accordi per l’ingaggio, si tira indietro. E così la Nazionale resta senza allenatore e in pieno caos. Posso dire che l’Italia merita un comportamento diverso?.
Non conosco le motivazioni profonde, ma ritengo che alla Nazionale non si possa dire di no. È un dovere morale rispondere alla chiamata, perlomeno io la vedo così. La Nazionale è la squadra di tutti gli italiani e dunque, per un allenatore, dovrebbe rappresentare il massimo traguardo. Che cosa c’è di più alto e di più nobile che poter essere a capo di un progetto che coinvolge l’intero Paese?
Può essere, ma se così fosse la cosa mi sorprenderebbe parecchio. Non possiamo pretendere dai giocatori l’attaccamento alla maglia e lo spirito di gruppo, se poi accadono queste cose. La Nazionale viene prima di ogni altra cosa, prima delle società, prima dei comprensibili campanilismi. Qui bisogna capire che siamo nel mezzo di una situazione drammatica, quella che sta vivendo tutto il nostro calcio, e che per risolverla serve un atto di coraggio e di responsabilità. Per due volte consecutive non ci siamo qualificati per il Mondiale, e sono state mazzate terribili per i tifosi. Vogliamo dare ragione al detto “non c’è due senza tre”? Mi auguro di no.
Immagino che il presidente Gravina e i dirigenti federali siano rimasti a bocca aperta dopo aver appreso della decisione di Ranieri, ma questo non è il momento di fermarsi a ragionare su ciò che è stato: bisogna rimboccarsi le maniche e trovare al più presto la miglior soluzione possibile. Purtroppo il mio amico Ancelotti è andato in Brasile, altrimenti sarebbe stato l’uomo ideale per questo ruolo.
Leggo i nomi di molto allenatori, da Cannavaro a De Rossi a Gattuso. Non mi sento di esprimere un giudizio sulle loro qualità. Hanno fatto le loro esperienze, sono stati grandi campioni, hanno sicuramente il colore azzurro appiccicato alla pelle, e hanno emozionato il pubblico italiano quando hanno vinto il Mondiale del 2006. Ma fare il commissario tecnico dell’Italia è un mestiere davvero molto complicato, ve lo dice uno che su quella panchina c’è stato. Bisogna selezionare, allenare, gestire le pressioni, fare gli psicologi...Mica facile...Però che gioia poter sedere su quella panchina!.
Io, pur di allenare la Nazionale, rinunciai a due miliardi di lire nel 1991. Eh sì, perché ne prendevo tre dal Milan e la Federcalcio me ne offriva soltanto uno. E c’era pure il Real Madrid che aveva messo sul tavolo addirittura cinque miliardi perché andassi in Spagna. Non ebbi alcun dubbio: scelsi la Nazionale. Avevo l’ambizione di portare il mio Paese sul tetto del mondo, e nel 1994 ci andai vicinissimo. Se solo non ci avesseromesso a giocare in quel forno che era la costa est degli Stati Uniti, e fossimo andati in California come il Brasile, chissà come sarebbe andata... E comunque abbiamo perso la finale ai calci di rigore e i miei ragazzi sono stati tutti degli eroi.Non finirò mai di ringraziarli: hanno dato tutto per l’Italia, per i tifosi. Vorrei che quell’atteggiamento ce l’avesseroi giocatori di oggi, invece mi sembra che non ci sia quell’attaccamento allamaglia che è il primo ingrediente per arrivare al successo.
Pioli pare sia stato contattato, ma ora allena in Arabia e poi forse è in parola con una squadra di club. Non so...E Roberto Mancini è senza panchina, questo è vero...
Tutti possono sbagliare, e in quel caso Mancini ha sbagliato.Mi sembra che recentemente abbia anche ammesso l’errore, e questo vuol dire che l’uomo sa fare autocritica. L’importante è non perseverare. Credo che una seconda possibilità debba essere concessa a tutti, una volta che hanno capito di non essersi comportati bene e lo hanno pure ammesso.Dunque, anche Mancini, secondo me, avrebbe diritto a una chance. In fondo, l’ultimo trofeo lo abbiamo vinto con lui in panchina. L’Europeo del 2021 ce lo siamo già dimenticato? In quell’occasione lui fu bravissimo a costruire una squadra e a darle un gioco. Dopo quel successo, è stato il buio totale.