PianetaSerieB
·14 luglio 2024
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È intervenuto nella serata di ieri, direttamente dal ritiro della Salernitana, Andrea Bonatti, ex assistente allenatore granata. Oltre all’esperienza campana nella stagione 2015/2016, Bonatti vanta nel suo curriculum un passato sulla panchina della Juventus Primavera, dove ha allenato Franco Tongya, centrocampista atterrato nelle scorse ore a Salerno. Mentre nella sua recente esperienza da tecnico della Fiorenzuola, avvenuta nella prima parte dello scorso campionato di Lega Pro, ha incrociato Davide Gentile, acquistato dai granata la scorsa settimana. Ha parlato di loro e del lavoro di Gianluca Petrachi ai microfoni di salernitananews.it.
Ecco i punti salienti dell’intervista
Su Tongya: Probabilmente Marsiglia non è stata la tappa perfetta per esporre tutto il suo potenziale, ma sono convinto che sia un giocatore che può dare un contributo importante in un campionato come la Serie B. Non si risparmia mai, quindi credo che sarà molto apprezzato dalla tifoseria salernitana“.
Su Gentile: “Ha fatto un percorso calcistico negli ultimi anni che lo ha portato a un calcio dinamico, di funzione, che l’ha aiutato a completarsi. Può giocare in diverse posizioni. Non so come farà Martusciello ma so che Gentile è duttile, intelligente, dotato fisicamente e con discreta tecnica“.
Su Petrachi: “Petrachi sta facendo una cosa molto simile a quanto fece al Torino appena arrivò. Nel mercato di gennaio rivoluzionò la rosa mandando via i big e prendendo ottimi giocatori di terza serie. Giusto fare così a mio avviso. Il problema delle retrocesse è che se non recuperi subito la fame, caratteristica tipica della B insieme alla corsa, devi stare attento altrimenti la caduta non si arresta. Serve gente con questa voglia; meglio perdere chi è più bravo ma meno adatto o che guadagna troppi soldi. A Salerno ci sono pressioni diverse da altre realtà, devi avere stabilità caratteriale“.
Sul prossimo campionato di B: “È un campionato sempre uguale. Ogni anno ci sono sette-otto potenziali candidate alla vittoria, è l’unico campionato in cui ne puoi citare così tante e c’è l’idea che una di questa poi possa toppare e rischiare la retrocessione. Poi hai realtà come il Cittadella che i pronostici danno in fondo e poi arrivano a metà classifica o playoff. È tutto imprevedibile, il campionato più bello che c’è. In B, a differenza della Serie C, puoi essere leggermente inferiore ma puoi farcela se usi altre caratteristiche“.