Sampdoria, quale potrebbe essere lo scenario economico e di mercato in caso di Serie C? Ecco di seguito la nostra analisi | OneFootball

Sampdoria, analizziamo brevemente quale potrebbe essere lo scenario in causo di una malaugurata retrocessione in Serie C

La prospettiva di una retrocessione in Serie C non rappresenta per la Sampdoria solo un dramma sportivo, ma un vero e proprio incubo finanziario. Questo scenario, purtroppo realistico, agiterebbe profondamente i creditori del debito ristrutturato del club, un accordo cruciale omologato nel 2023 attraverso una composizione negoziata. Di seguito la nostra analisi, in cui abbiamo preso spunto dalle parole del giornalista Albisetti nel suo editoriale pubblicato ieri su telenord.it.

Nel 2023, la Sampdoria aveva celebrato una significativa riduzione del suo debito in bilancio, passato da circa 210 milioni di euro a fine 2022 a 137 milioni a fine 2023. Una parte di questa diminuzione, quantificabile in 55 milioni, era il risultato diretto dei benefici della ristrutturazione: in pratica, i creditori avevano accettato un taglio, ovvero una perdita, sul valore dei loro crediti.

Con la sciagurata retrocessione in Serie C, tuttavia, la solvibilità della Sampdoria si abbasserebbe drasticamente. I ricavi – da diritti TV, sponsorizzazioni, player trading e altre fonti – subirebbero un crollo verticale. Questo scenario avrebbe un impatto immediato e devastante sulla probabilità di insolvenza del debito ristrutturato. Con un flusso di cassa notevolmente ridotto, aumenterebbe esponenzialmente il rischio che la società non riesca a onorare le rate in scadenza.

Non si tratta di un problema legale; l’obbligazione contrattuale di ripagare il debito rimane intatta. Il punto critico è la capacità finanziaria del club di far fronte a tali rimborsi con i propri flussi di cassa. Finora, la dirigenza, tramite Manfredi, ha rassicurato che i soci avrebbero risposto con aumenti di capitale, sia per coprire il debito che per ripianare le perdite di gestione. Ma fino a che punto si può continuare a “buttare via quattrini investendo in una società in crisi”, come si direbbe in inglese, ovvero a “sborsare good money after bad money”? È una domanda che ora pesa come un macigno sul futuro della Sampdoria.