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·5 novembre 2025
San Siro diventa ufficialmente di Inter e Milan: firmato il rogito che segna una svolta storica per Milano

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·5 novembre 2025

Milano scrive oggi una nuova pagina della sua storia sportiva e urbanistica. Lo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro è ufficialmente diventato di proprietà congiunta di Inter e Milan.
La firma del rogito notarile tra il Comune di Milano e i due club segna la conclusione di una trattativa complessa e l’inizio di un nuovo capitolo per l’impianto più iconico del calcio italiano.
La cerimonia di firma si è svolta nello studio del notaio Filippo Zabban, nel centro di Milano, tra le 10 e le 12 di questa mattina. “Le cose belle richiedono sempre tempo”, ha dichiarato Paolo Scaroni, presidente del Milan, all’uscita dallo studio notarile, sottolineando la portata simbolica e strategica dell’operazione.
Il Consiglio Comunale di Milano aveva approvato la delibera per la vendita dello stadio e delle aree adiacenti nelle scorse settimane. Il prezzo complessivo concordato è di 197 milioni di euro, che saranno versati dai club in più fasi, con una prima tranche di circa 100 milioni di euro — comprensiva di IVA e debiti pregressi — garantita da fideiussioni bancarie.
Il rogito è stato firmato entro la scadenza cruciale del 10 novembre 2025, termine oltre il quale sarebbe scattato il vincolo architettonico sul secondo anello del Meazza imposto dalla Sovrintendenza, rendendo di fatto impossibile la demolizione e la costruzione del nuovo stadio.
Con la chiusura della compravendita, Inter e Milan potranno avviare il progetto di riqualificazione complessiva dell’area di San Siro. Secondo il dossier presentato a marzo, il piano prevede:
La costruzione di un nuovo stadio da 71.500 posti sul lato ovest dell’attuale impianto.
La conservazione parziale del vecchio Meazza, che verrà trasformato in uno spazio museale, commerciale e culturale.
L’avvio dei lavori previsto per il 2027, con inaugurazione stimata entro il 2031.
Questo nuovo assetto urbanistico punta a rendere l’area un polo sportivo e turistico sostenibile, con spazi verdi, aree ricreative e un’offerta di servizi di livello europeo.
La firma del rogito è avvenuta in concomitanza con la seconda convocazione dell’assemblea dei soci del Milan, necessaria per garantire la continuità amministrativa del vecchio consiglio di amministrazione durante la fase di transizione. Si tratta di un passaggio tecnico ma fondamentale per completare la cessione e mantenere stabilità gestionale in un momento cruciale per la società rossonera.
Parallelamente alla firma, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per turbativa d’asta relativa alla procedura di vendita dello stadio. I pubblici ministeri Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi hanno ascoltato questa mattina Claudio Trotta, promoter e fondatore del comitato Sì Meazza.
Trotta ha dichiarato di aver voluto presentare un’offerta alternativa insieme ad altri operatori del settore dello spettacolo, ma di non aver potuto partecipare al processo di manifestazione d’interesse pubblica tra marzo e aprile, definendola “un’operazione già confezionata a favore dei club”. Secondo la sua testimonianza, l’obiettivo sarebbe stato quello di proporre una ristrutturazione e gestione indipendente dello stadio, preservandolo come struttura multifunzionale anche senza le due squadre.
San Siro tra passato e futuro
Con la firma del rogito, San Siro si prepara a cambiare volto. Da monumento storico del calcio italiano a nuovo centro sportivo, culturale e commerciale, il Meazza si avvia verso una trasformazione che coinvolgerà l’intera città. La sfida sarà ora conciliare innovazione, sostenibilità e memoria, mantenendo viva l’eredità di un luogo che per oltre 90 anni ha rappresentato il cuore pulsante del calcio milanese.
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