Calcio e Finanza
·19 settembre 2024
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Lo scorso 24 luglio, il Municipio 7 di Milano ha discusso, sul tema San Siro, la questione legata ai rondoni, uccelli migratori, che nidificano in varie parti della città, e anche fra la struttura del Meazza.
L’Ordine del Giorno è stato presentato da Erica Soana (Europa Verde Sala Sindaco) e Stefano Gorgoglione (Fratelli d’Italia), sottolineava infatti come «il rondone maggiore è una specie che migra ogni anno per migliaia di chilometri dall’Africa verso l’Europa per nidificare, unico momento in cui atterrano. In passato, i rondoni nidificavano nelle nicchie di pareti rocciose o nelle cavità degli alberi oggi, invece, nidificano soprattutto negli edifici e sono soliti tornare a nidificare sempre nello stesso luogo».
Tra i vari luoghi, anche lo «Stadio San Siro è uno dei tanti luoghi di nidificazione scelto da questi uccelli nella nostra città» ma «a causa dell’installazione di reti per prevenire la caduta di calcinacci allo Stadio San Siro i rondoni maggiori (Apus apus) rischiano di rimanere intrappolati e morire dopo ore di lenta agonia».
Venerdì 13 settembre, secondo quanto emerge da documenti ufficiali consultati da Calcio e Finanza, è stato approvato un intervento urgente per la salvaguardia dei rondoni con le relative spese che saranno addebitate a Inter e Milan, le due società che hanno in gestione San Siro fino al 2030, e che poi saranno sottratte dal canone di affitto da corrispondere al Comune di Milano.
Nel dettaglio, dopo i sopralluoghi necessari, il Comune di Milano ha approvato una spesa complessiva di 25.000 euro, più IVA. «Detta spesa – si legge nell’atto del Comune –, sarà anticipata dalle concessionarie F.C. Internazionale Milano S.p.A. e A.C. Milan S.p.A. secondo la procedura c.d. “a scomputo”, di cui agli artt. 4 e 5 del vigente atto convenzionale per la concessione d’uso e di gestione dello stadio Meazza e ss.mm.ii, richiamato in premessa. Il costo degli interventi, previa presentazione di idonea documentazione relativa all’esecuzione degli stessi a regola d’arte e la verifica di conformità per i servizi e per le forniture per certificare il rispetto delle caratteristiche tecniche, economiche e qualitative dei lavori e delle prestazioni, in conformità all’intervento autorizzato, sarà dedotto dal canone a scomputo previsto per la relativa categoria».