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Inter News 24

·25 agosto 2025

San Siro, ipotesi sconto a Inter e Milan: 30 milioni in meno per le bonifiche

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San Siro, nuovo prezzo per la cessione a Inter e Milan: Palazzo Marino punta a incassare 160 milioni

Il futuro di San Siro entra in una fase decisiva, con un nuovo scenario economico che potrebbe favorire Inter e Milan nella trattativa per l’acquisizione dello stadio e delle aree circostanti. Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’intesa tra i club e Palazzo Marino prevede un incasso per il Comune di circa 160 milioni di euro, una cifra inferiore rispetto ai 197 milioni stimati inizialmente dall’Agenzia delle Entrate.

La differenza – circa 30 milioni – è legata ai costi di bonifica e ad alcune spese accessorie che, secondo la Legge Stadi, spettano al Comune. Durante le negoziazioni, i due club hanno insistito perché questi oneri fossero scalati dal prezzo di vendita. La soluzione individuata è una clausola che obbliga comunque le società a partecipare a parte delle spese, fissando però un tetto massimo a carico dell’amministrazione comunale.


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San Siro, vendita sotto osservazione

Il nodo centrale resta la valutazione del prezzo, attualmente sotto la lente della Procura e della Corte dei conti, incaricate di verificare la congruità dell’operazione. Il Consiglio comunale dovrà esprimersi entro fine settembre: non sarà un passaggio semplice, vista la presenza di almeno sei consiglieri di maggioranza contrari alla vendita e le incertezze del centrodestra, diviso tra voto favorevole e astensione.

Come contropartita politica, al Consiglio sarà lasciata la libertà di decidere la destinazione delle risorse ottenute. Tra le ipotesi in campo ci sono nuovi investimenti nello sport cittadino e la riqualificazione delle piscine comunali chiuse, al centro di numerose proteste nei mesi estivi.

San Siro, garanzie e vincoli storici

Il Partito Democratico ha posto dei “paletti” chiari per approvare la delibera: più verde pubblico, distanza di sicurezza dalle abitazioni e progetti per la riqualificazione del quartiere. I democratici chiedono inoltre garanzie per evitare una futura rivendita immediata dello stadio da parte dei club.

Intanto resta aperta anche la questione del vincolo storico: per il Comune scatterebbe ufficialmente il 10 novembre, ma la Procura sta verificando se non sia già in vigore, basandosi su documentazioni fotografiche del 1955. Nel frattempo, i comitati cittadini, come “Sì Meazza” guidato da Luigi Corbani, hanno depositato nuovi esposti.

Un intreccio di politica, giustizia e interessi sportivi che renderà i prossimi mesi decisivi per il destino della Scala del calcio.

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