Calcio e Finanza
·11 novembre 2025
San Siro, nuovo fronte di scontro: il nodo del tunnel Patroclo

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·11 novembre 2025

Non diminuiscono le fonti di discussioni intorno al progetto di Inter e Milan per San Siro. Dopo la delibera di vendita del Comune di Milano e il conseguente rogito, il fronte del no al nuovo stadio, favorevole al mantenimento e ristrutturazione del Meazza, ha ora nel mirino il tunnel di via Patroclo.
Come riporta l’edizione milanese de Il Corriere della Sera, qui nel mirino c’è il progetto di rifare completamente il tunnel, che nelle idee di Inter e Milan permetterebbe di essere un passaggio verso il nuovo stadio, mantenendo quindi il proprio compito originario voluto per Italia ’90, ma sarà a spese del Comune per una cifra intorno agli 80 milioni di euro. Da qui la discussione sull’utilità dei lavori, che secondo alcuni potrebbero essere svolti in maniera meno invasiva, andando quindi a risparmiare una discreta cifra. Attualmente, questa opera è stata definita di pubblica utilità, quindi Inter e Milan possono procedere andando poi a scontare la cifra spesa da quella garantita al Comune.
Al contrario, se il tunnel fosse identificato come opera con la finalità di creare il collegamento con i futuri parcheggi sotterranei a servizio dello stadio, degli uffici, dell’hotel e degli altri servizi che cresceranno intorno al nuovo stadio, ecco che si identificherebbe come una necessità esclusivamente privata, con i conseguenti costi che rimarrebbero di competenza di Inter e Milan.
L’accordo fra i club e il Comune prevede che il tunnel sia completamente rifatto nel quadro di un’opera pubblica, scontando quanto dovuto, così da mettere a disposizione della comunità il nuovo sottopasso, che sarebbe usato come pagamento degli oneri dovuti da Inter e Milan. Una decisione che ha scatenato il fronte del no allo stadio con il consigliere comunale Enrico Fedrighini che ha commentato: «Il tunnel Patroclo è un’opera pubblica perfettamente funzionante. Ho verificato bilanci, piani triennali delle opere, appalti manutentivi: non è mai stato disposto alcun intervento legato a problemi strutturali o esigenze di consolidamenti; il drenaggio è perfetto. Quando la città si allaga, il tunnel è asciutto».
Fedrighini ha affrontato il tema anche con un emendamento alla delibera di vendita, che però è stato cancellato dal provvedimento tagliola approvato dal Consiglio durante la seduta, che ha di fatto permesso la votazione, favorevole, alla vendita di San Siro, con annesse aree limitrofe, a Inter e Milan. «Sin dal 2020-2022, come si legge nei documenti delle società, era prevista la demolizione e rifacimento del tunnel come parte integrante del loro progetto – continua Fedrighini –. Può essere comprensibile la necessità, da parte dei privati, di intervenire su questa infrastruttura per trasformarla e modificarla in funzione del proprio intervento. Ma per quale motivo ora questa trasformazione deve ricadere sulle casse comunali?». Nel frattempo, nella giornata di ieri il Comitato promotore del referendum per San Siro ha presentato alla Soprintendenza una nuova richiesta di verifica di interesse culturale sullo stadio.









































