Calcio e Finanza
·2 ottobre 2025
San Siro, parte la corsa delle banche per finanziare i lavori

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·2 ottobre 2025
In attesa della firma sull’accordo con il Comune da parte di Inter e Milan e il conseguente rogito, da concludere entro e non oltre il 10 novembre (data in cui scatterà il vincolo sul secondo anello), le grandi banche internazionali iniziano a tessere i primi contatti con i due club per eventuali linee di credito per il progetto del nuovo San Siro.
Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, si stanno muovendo con particolare interesse dei grandi istituti di credito statunitense, favorite anche per via della nazionalità in comune con le controllanti, da una parte Oaktree e dall’altra RedBird, dei club. In lizza ci sono infatti Goldman Sachs, Jp Morgan, ma anche Bofa Merrill Lynch e Bank of America, che hanno già importanti interessi nel calcio europeo. Le banche USA sono storicamente finanziatrici dei grandi stadi europei: la ristrutturazione dello stadio Santiago Bernabeu del 2019 è stata effettuata sulla base di un maxi-prestito da circa 575 milioni da parte di Jp Morgan e Bank of America.
Ma si tratta di un dossier molto interessante e che è arrivato praticamente sulla scrivania di tutto il mondo. Si parla infatti anche della giapponese Mitsubishi Ufj Financial Group. Tra gli istituti italiani potrebbe scendere in campo BancoBpm, mentre al momento non dovrebbero essere della partita Intesa Sanpaolo e UniCredit.
I costi previsti per Inter e Milan sono stati delineati dalle stesse società in un documento presentato al Comune di Milano e inserito nella delibera di vendita, votata favorevolmente dal Consiglio comunale nella nottata fra lunedì e martedì. Questo un riassunto di quello sottoscritto dalle due società, per un costo stimato pari a 1,29 miliardi di euro, così suddivisi:
Ma in generale sono previsti costi fino ai 1,5 miliardi con la quota garantita dal finanziamento, o più di uno, che potrebbe toccare tra 1 e 1,2 miliardi di euro. Il resto potrebbe essere fornito da altri investitori o dai club. È inoltre prevedibile che, prima della concessione del maxi-prestito, possa essere fornito un finanziamento ponte di importo minore.
La struttura di finanziamento avrà una formula tipica per grandi infrastrutture sportive, un misto di equity e debito, e la creazione di una società veicolo partecipata al 50% da Inter e Milan, ma non si esclude che siano le stesse proprietà a sottoscriverla, ma l’ipotesi club sembra più probabile. Ma prima, ci sono delle scadenze da rispettare. Detto di quelle imminenti come la firma dell’accordo e il rogito, è previsto per l’inizio del 2026 la presentazione da parte di Inter e Milan del business plan, sulla base del quale le banche concederanno il maxi-finanziamento.
Ma una volta affrontato il capitolo debito, i club si attendono un cambio di marcia sotto il profilo dei ricavi da stadio. Ed è proprio allora che si capira la bontà dell’operazione, specialmente degli accordi finanziari che si andranno a sottoscriver. II progetto sarà finanziariamente sostenibile, se i costi di costruzione resteranno sotto controllo.
Il giro d’affari del nuovo stadio, con una capacità di 71.500 posti, dovrebbe raddoppiare a circa 160 milioni per ciascuno dei due club. Una fonte importante di ricavi, oltre agli abbonamenti e alla biglietteria, saranno i corporate skybox, le sponsorizzazioni, i ristoranti, i parcheggi, fino al museo e agli store dei due club. I termini di confronto in Europa non mancano. Basti pensare al museo del Barcellona, che ha oltre un milione di visitatori l’anno e e genera 30 milioni di fatturato. E ovviamente una crescita di ricavi da parte di Inter e Milan farebbe lievitare il valore dei due club.