Sanderson: «Quando sono arrivata l’obiettivo della Juventus Women era vincere la Champions. Poi il progetto è un po’ cambiato…» | OneFootball

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·16 dicembre 2025

Sanderson: «Quando sono arrivata l’obiettivo della Juventus Women era vincere la Champions. Poi il progetto è un po’ cambiato…»

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Sanderson: «Quando sono arrivata l’obiettivo della Juventus Women era vincere la Champions. Poi il progetto è un po’ cambiato…». Parla l’ex bianconera

La Juventus Women si prepara a una notte europea decisiva allo Stadium contro il Manchester United, con l’obiettivo (difficilissimo) dell‘accesso diretto ai quarti di Champions League. A commentare il momento è Lianne Sanderson, grande ex attaccante bianconera, che tra ricordi torinesi e analisi sul calcio femminile globale, fa il punto sulla competizione.

LA NUOVA CHAMPIONS E LA SFIDA ALLO STADIUM – «Seguo sempre con attenzione la Juventus, ovviamente, da ex: la partita allo Stadium con il Manchester United all’ultima giornata sarà complicata. Il nuovo format con 18 squadre ha creato un po’ di scetticismo all’inizio, ma ora la gente è entusiasta. Stiamo vedendo partite come Chelsea-Barcellona, Arsenal-Real Madrid, Bayern-Barcellona già nella fase a gironi, match che prima vedevi solo nelle fasi finali. Anche squadre come Vålerenga, St. Pölten, Twente stanno crescendo e riescono a pareggiare contro grandi club. Barcellona e Lione restano le due squadre di riferimento, ma anche il Manchester United sta facendo una stagione straordinaria, a parte la partita contro il Wolfsburg».


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LE FAVORITE PER IL TROFEO – «È difficile, perché prima dell’inizio della stagione avevo detto che il Chelsea doveva vincerla, senza se e senza ma, per via del mercato e degli investimenti. Ma guardando il gioco espresso finora, le migliori squadre sono state Barcellona e Lione. Se la finale fosse domani, direi che vincerebbe il Lione».

QUANDO VINCERA’ UN’ITALIANA – «Ricordo che nel mio primo anno alla Juventus l’obiettivo era chiarissimo: vincere la Champions League. Poi il progetto è un po’ cambiato, con meno turnover di giocatrici. La Roma ha vinto il campionato due stagioni fa con Alessandro Spugna, che è un mio grande amico. Però il calcio femminile in Italia è diventato professionistico solo da pochi anni: Juventus e Milan hanno fatto da apripista, il campionato è più competitivo, ma penso che un club italiano sia ancora un po’ lontano dal vincere la Champions».

I RICORDI DI TORINO, CR7 E I TIFOSI – «Ero infortunata quando ho firmato, e sarò sempre grata alla Juventus per avermi preso comunque. Mi allenavo in palestra con Allegri, Buffon, Higuain: la squadra maschile mi ha trattata benissimo. Uno dei miei ricordi più belli è stato l’arrivo di Cristiano Ronaldo, il mio giocatore preferito di sempre. Guardavo ogni allenamento e ogni partita, anche sotto la neve. Amavo vivere a Torino, soprattutto d’estate. Lì il calcio è una religione, soprattutto la Juventus. I tifosi sono stati sempre molto gentili con me e ne sarò sempre grata. Dal punto di vista calcistico non è andata come avrei voluto, se devo essere onesta. E penso che se Joe Montemurro fosse stato allenatore in quel periodo, avrei avuto un’esperienza diversa. Ma Stefano Braghin è stato fantastico con me come direttore e sarò sempre grata al club per aver investito su di me in un momento difficile».

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