Calcionews24
·15 giugno 2025
Sarri: «Fiorentina? Qualche contatto, ma molto blando; tornare alla Lazio come tornare a casa, Tavares un incognita»

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·15 giugno 2025
Maurizio Sarri è pronto a riprendere in mano la Lazio dopo un anno sabbatico. Rientrato a Roma, ha partecipato a un evento in Toscana e ha rilasciato un’intervista in cui ha toccato diversi temi: il contatto (mai concretizzato) con la Fiorentina, la situazione della Nazionale, il ritorno sulla panchina biancoceleste e le prospettive sui singoli, con un pensiero anche al “suo” Napoli, ora in una posizione economica ben diversa rispetto al passato.
LA FIORENTINA – «Un contatto molto blando c’è stato, ma solo quando io avevo già firmato con la Lazio. Ho attraversato un momento molto difficile quest’anno dal punto di vista di problemi familiari, personali e anche calcistici per certi versi, ma ho avuto un sostegno straordinario, incredibile e commovente dalla tifoseria della Fiorentina. Questo me lo porterò sempre nel cuore. Sapere che hanno addirittura attaccato delle mie foto in giro per la città è una cosa bellissima. Sarò sempre riconoscente ai tifosi della Fiorentina, devo ringraziare il popolo viola».
LA NAZIONALE – «C’è chiaramente qualcosa che non funziona tra il valore del calcio italiano e il rendimento della Nazionale, perché due anni fa siamo arrivati secondi nel ranking UEFA e quest’anno terzi, eppure con la Nazionale abbiamo dei problemi incredibili. C’è qualcosa che non torna, c’è una disconnessione tra il valore delle squadre di club e il rendimento dell’Italia, anche se questa è una cosa che succede anche da altre parti».
IL RITORNO ALLA LAZIO – «Tornare alla Lazio è come tornare a casa, ritrovo un popolo che mi ha voluto bene. Non è stata una scelta furba, perché torno in un posto dove sono arrivato secondo, ma è stata una scelta da un punto di vista di sentimenti estremamente facile».
I GIOCATORI DELLA ROSA – «Nuno Tavares è l’unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po’ di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre».
LO SCUDETTO DEL NAPOLI – «Il mio Napoli non poteva permettersi acquisti di determinati costi, non aveva la possibilità economica di prendere certi giocatori, ora invece può comprare qualsiasi tipo di calciatore. Oggi il Napoli ha creato un meccanismo di crescita nella vittoria che gli può permettere non solo di vincere, ma di creare un ciclo vincente».