Calcionews24
·6 agosto 2025
Saudi Pro League, rischio Cina? Il sogno infranto di Salah e De Bruyne e la paura di una bolla: il futuro incerto dell’Arabia Saudita L’analisi di un progetto che rischia di implodere

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·6 agosto 2025
Due anni dopo l’arrivo dell’ex Real Madrid e Juve Cristiano Ronaldo, il campionato arabo è a un bivio. La domanda, sollevata dal quotidiano inglese The Telegraph e ripresa da diversi media internazionali, è tanto semplice quanto brutale: la Saudi Pro League rischia di fare la stessa, ingloriosa fine della Superliga cinese? Il mancato arrivo di stelle assolute nel pieno della loro carriera, come Mohamed Salah e Kevin De Bruyne – definiti un anno fa dal direttore sportivo della lega come gli “obiettivi principali” – ha acceso il dibattito sulla reale sostenibilità del progetto.
Le analogie con il fallimento cinese, in effetti, non mancano. Anche in Cina, l’arrivo di top player a fine carriera (o in cerca di un ingaggio faraonico) non è bastato a creare un movimento solido, trasformandosi in una bolla speculativa poi esplosa. Il timore è che l’Arabia Saudita, pur continuando ad attrarre nomi importanti come l’ultimo arrivato João Félix, non riesca a fare il salto di qualità definitivo, rimanendo una lega ricca ma non ancora abbastanza prestigiosa da convincere i veri fuoriclasse a lasciare l’Europa. La mancata conquista di Salah e De Bruyne, che hanno preferito restare in Premier League o sbarcare in Serie A, è vista come un campanello d’allarme.
Tuttavia, esistono differenze sostanziali che fanno ben sperare per il futuro del progetto saudita. A differenza di quello cinese, guidato da singole aziende, il piano arabo è sostenuto direttamente dal fondo sovrano (PIF), con una potenza economica e una visione a lungo termine (legata al progetto “Vision 2030”) incomparabili. L’obiettivo non è solo calcistico, ma geopolitico. L’arrivo di giocatori nel fiore degli anni, come lo stesso João Félix a 25 anni, dimostra una capacità di attrazione superiore a quella della Cina. Il rischio di una “bolla” esiste, ma le fondamenta del progetto saudita sembrano molto più solide. La vera sfida, ora, sarà trasformare gli investimenti in una cultura calcistica reale e duratura.