Calcionews24
·10 luglio 2025
Scamacca ritorna al centro dell’attacco nerazzurro, ma che centravanti servirà all’Atalanta: vice o titolarissimo?

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·10 luglio 2025
Entro, segno, esco, ciao. Retegui come Inzaghi lascia il trono dopo una sola stagione, e di fronte a tante voci di mercato ribattute dal detto “pagare moneta, vedere cammello”, proprio coloro che considerano il cammello un mezzo di trasporto hanno portato all’Atalanta quello che serviva.
Al netto dei dettagli economici (entro 24 ore verranno definiti), si riparte ovviamente da un’Atalanta che ha bisogno di una punta. Tuttavia per un bomber che va in Arabia, c’è un nuovo sultano offensivo che, come i migliori campioni WWE post infortunio, lasciano vacante la cintura per poi riprendersela: un posto da titolare che non hanno mai perso.
Gianluca Scamacca è un Niki Lauda atalantino dove seppur il Nurburgring sotto-forma di stadio Tardini sia solo un lontano ricordo, ritornare al top richiederà tempo rispetto ad un talento immancabile e dimostrato 2 anni fa.
L’Atalanta punterà molto su di lui, ma occorrerà pazienza e soprattutto delicatezza. Appunto per questo motivo si arriva al punto precedente: quale centravanti dovrebbe prendere la Dea? Un titolarissimo o un vice (comunque competitivo) dove però le gerarchie sulla griglia di partenza sono già decise?
Aspetto importante che parte dalle indicazioni di Juric su Scamacca. Vero anche che l’Atalanta non badò a spese con Retegui nonostante la possibilità di avere due titolari, ma è anche vero che la rottura di un crociato porta a fare ragionamenti diversi alla quale senza quell’infortunio Mateo non sarebbe mai approdato a Bergamo: con la Dea avrebbe preso sì un centravanti, ma un vice per permettere a Gianluca di giocare.
Due galli nello stesso pollaio? Ni, vero che colui che arriverà avrà la stessa di necessità di giocare così come per Scamacca dove giocarne la metà non bastano ad entrambi, ma dall’altra parte le tante competizioni unite anche alla possibilità di un tandem offensivo possono aprire più porte all’Atalanta.
Ovviamente, considerando i tantissimi soldi incassati, la responsabilità sta nella qualità e non nella quantità: ciò che serve realmente all’Atalanta per rimanere grande.
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