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·22 dicembre 2025

Scontro Paramount-Warner Bros, Cardinale: «Narrativa falsa sulla nostra proposta: abbiamo offerto più di Netflix»

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Continua a tenere banco lo scontro fra Netflix e Paramount per acquisire Warner Bros. Discovery, il cui consiglio di amministrazione ha appena rifiutato un’offerta al rialzo di quest’ultima che è sostenuta in questo tentativo dalla famiglia Ellison e da Gerry Cardinale, fondatore di RedBird, fondo USA proprietario di Milan e Tolosa,

Proprio Cardinale, nei giorni scorsi parlando al podcast The Town, ha commentato duramente l’intera vicenda intorno al futuro di Warner Bros. Discovery che continua a preferire l’offerta fatta da Netflix, nonostante sia inferiore rispetto a quelle presentate da Paramount. «È tutto un falso racconto. È tutto un mucchio di diversivi», ha dichiarato Cardinale.


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«La responsabilità fiduciaria qui è fornire il massimo valore e la massima certezza agli azionisti di Warner Bros – ha continuato il fondatore di RedBird –. Per favore, ditemi che un’operazione da 108 miliardi di dollari può concludersi o meno per problemi di comunicazione o per questioni formali. La nostra proposta è superiore. La nostra offerta è tutta in contanti: 30 dollari per azione per il 100% della società. E abbiamo un percorso regolatorio più pulito. Non serve alcuna interpretazione. Zero congetture».

Proprio su questo punto insiste Paramount e Cardinale nello specifico, che ha definito al contrario l’offerta di Netflix talmente complessa che «richiede occhiali 3D per capirla». Una chiave della questione è il debito che grava sulla sezione delle reti lineari della Warner: «Per quel gruppo di asset, 15 miliardi di debito sono circa quattro volte l’Ebitda. La matematica è matematica: la nostra stima porta a un dollaro per azione, non tre».

«Le attività di Larry Ellison sono tutte nel trust che abbiamo messo a garanzia – ha spiegato Cardinale respingendo la ricostruzione fatta da Warner che l’ultima offerta si basa esclusivamente sul patrimonio personale di Ellison –. Quel trust ha 250 miliardi di valore… sei volte la copertura dei 40 miliardi di equity garantiti. Assolutamente, è lui a essere responsabile. La garanzia assicura che il finanziamento sia disponibile al momento del closing». Inoltre, l’offerta di Paramount viene vista di cattivo occhio per la presenza di capitali derivanti da fondi sovrani del Golfo. Anche per questo Cardinale ha una pronta risposta: «Quando passi da 19 a 30 dollari per azione tutta in contanti, è prudente avere partner. Questo è il più grande deal di private equity della storia. Soft power? Non abbiamo fatto alcuna promessa. Possediamo il 100% della governance. L’idea del soft power è antiquata».

«Continuano a metterci ostacoli da superare, senza alcuna intenzione di chiudere con noi. E lo dimostra che dal 1° dicembre non abbiamo sentito più nulla da parte loro – ha spiegato il patron del Milan –. Le loro azioni parlano più delle parole. Ci hanno chiesto di affrontare altri punti dopo quella data. Non è un concorso di popolarità. Non stiamo correndo per il consiglio studentesco. È roba seria. Si tratta di consegnare valore superiore agli azionisti. È questo che il capitalismo richiede. Non è la loro azienda. È dei suoi azionisti. David Ellison ha fatto più per gli azionisti di Warner Bros. in tre mesi di quanto David Zaslav abbia fatto in tre anni».

Infine Cardinale respinge con forza lo scarso impegno mostrato in questa trattativa dalla famiglia Ellison: «È irrispettoso verso di me e verso gli Ellison. Sono 35 anni che faccio tutto nel modo giusto. Larry Ellison ha sempre rispettato ciò che promette. Quando dice che farà qualcosa, lo fa. Se il cuore del loro argomento è questo, allora non hanno alcun argomento. Un futuro rilancio? Sarebbe un po’ strano, dato che non abbiamo ancora ricevuto una risposta alla nostra sesta proposta. Prima di pensare a un settimo rilancio, vorremmo una risposta. Abbiamo mandato la lettera perché sembrava una procedura senza campo da gioco livellato. La matematica non mente. Cash is king».

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