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Davide Zanelli·24 febbraio 2022
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Davide Zanelli·24 febbraio 2022
I bombardamenti russi su Kiev e altre città dell’Ucraina stanno facendo il giro di social, televisioni e media.
E anche il mondo del calcio reagisce esprimendo solidarietà, chiedendo aiuto e dicendo no a una guerra che sta mettendo a rischio milioni di vite.
Attraverso un comunicato ufficiale, la Uefa ha condannato l’invasione militare da parte dell’esercito russo:
“La UEFA condivide la significativa preoccupazione della comunità internazionale per lo sviluppo della situazione della sicurezza in Europa e condanna fermamente l’invasione militare russa in corso in Ucraina.
In qualità di organo di governo del calcio europeo, la UEFA sta lavorando instancabilmente per sviluppare e promuovere il calcio secondo i valori europei comuni come la pace e il rispetto dei diritti umani, nello spirito della Carta Olimpica. Rimaniamo risoluti nella nostra solidarietà con la comunità calcistica in Ucraina e siamo pronti a tendere la nostra mano al popolo ucraino.
Stiamo affrontando questa situazione con la massima serietà e urgenza. Le decisioni saranno prese dal Comitato Esecutivo UEFA e annunciate domani.”
Intanto, i calciatori brasiliani di Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk hanno registrato un video insieme alle loro famiglie chiedendo aiuto alle autorità brasiliane per poter lasciare al più presto il paese.
L’ex allenatore della Roma, Paulo Fonseca, si trova anche lui in Ucraina, considerato il suo passato come manager dello Shakhtar Donetsk, panchina su cui si è seduto per tre anni.
Il portoghese ha deciso di lanciare un messaggio: “Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno inviato messaggi di sostegno alla mia famiglia e a me. Siamo a Kiev e stiamo facendo del nostro meglio per rimanere forti in questo momento molto difficile per l’Ucraina”.
Da un simbolo del calcio ucraino come Shevchenko arriva invece un appello all’unità: l’ex CT della nazionale esprime tutto il suo orgoglio di sentirsi ucraino e chiede ai suoi connazionali di tenere duro in questo momento di estrema difficoltà.
Un post molto significativo è quello condiviso su Instagram da Fedor Smolov, attaccante della nazionale russa e della Dinamo Mosca.
Smolov è primo giocatore della seleziona russa a schierarsi apertamente contro la guerra:
Il centrocampista ucraino dell’Atalanta Ruslan Malinovskyi, invece, chiede di pregare per la sua nazione e invita ad aiutare attraverso donazioni.
Come tanti altri account, lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi, che ha raccontato a Sportitalia come sia la situazione a Kiev, dove è bloccato con la sua squadra, si limita a condividere una bandiera ucraina.
Mircea Lucescu, leggenda del calcio ucraino e volto noto anche del calcio italiano, dice di non avere alcuna intenzione di lasciare Kiev e si augura che la guerra cessi il prima possibile.
L’allenatore della Dinamo Kiev, prima della sospensione del campionato, era pronto a tornare in campo dopo la lunga pausa invernale per continuare a giocarsi la vittoria finale in un’appassionante corsa punto a punto con lo Shakhtar di De Zerbi.
Nel frattempo, lo Schalke 04 ha comunicato la decisione di togliere dalla maglia lo sponsor Gazprom, colosso del gas russo molto vicino al Cremilino.
Dal Bayer Leverkusen arriva un bel messaggio di solidarietà verso il popolo ucraino.
Un gesto non da poco, soprattutto se si considera che il quello tedesco è stato tra i pochissimi club al mondo nel mostrare solidarietà.
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