Calcionews24
·8 novembre 2025
Semper Pisa, la sicurezza silenziosa che protegge i nerazzurri: senza clamore è diventato il punto fermo della squadra

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·8 novembre 2025

C’è un portiere che non fa rumore ma tiene in piedi il Pisa domenica dopo domenica: si chiama Adrian Šemper, e in questa Serie A 2025/26 sta scrivendo una stagione di grande solidità e maturità. Non è un portiere “da copertina”, ma è di quelli che danno fiducia con la continuità, con la calma e con l’essenziale che diventa arte.
Dopo 11 giornate, il suo rendimento parla chiaro: 990 minuti giocati, 14 gol subiti, 4 clean sheet e una percentuale di parate del 72,5%. Numeri da portiere affidabile, che si piazzano sopra la media del campionato e che raccontano un rendimento costante, sempre più determinante nella crescita del Pisa.
Il dato del PSxG, leggermente negativo (−1,5 complessivo), indica che qualche gol poteva forse evitarlo, ma il quadro generale resta più che positivo: non ha mai affondato la squadra, anzi — l’ha spesso tenuta a galla.
La gara con la Cremonese, il manifesto della sua crescita
La partita di ieri contro la Cremonese è la sintesi perfetta del suo percorso. Sempre pronto, sempre preciso nelle uscite, sicuro nel comandare la difesa e – soprattutto – decisivo quando serve. Nel primo tempo salva il risultato con un riflesso straordinario su Baschirotto, un intervento di puro istinto che tiene inchiodato lo 0-0 e che, a conti fatti, vale come un gol segnato.
Da lì in poi, non sbaglia più nulla: anticipi puliti, letture chiare, comunicazione continua con i centrali. In un Pisa che lotta su ogni pallone, Šemper è il riferimento costante, quello che dà serenità a tutto il reparto.
Il portiere che non cerca applausi
Il suo modo di stare in campo è quello dei portieri vecchia scuola. Pochi fronzoli, tanto mestiere. Non è uno che ama rischiare fuori area: lo dimostrano le statistiche, che lo piazzano tra i meno “sweeper” del campionato (0,18 uscite difensive a partita e distanza media di 8 metri dalla porta). Ma questa scelta fa parte della filosofia di squadra: il Pisa difende basso, e lui fa il resto con tempismo e attenzione.
E poi c’è il gioco con i piedi: quasi la metà dei suoi lanci dal vivo sono lunghi, con una distanza media di oltre 50 metri e una precisione più che dignitosa. Šemper è il punto di partenza dell’azione verticale, non un costruttore alla moda, ma un uomo che libera la pressione e riporta la squadra nella metà campo avversaria con un solo gesto.
Dal dominio in Serie B alla maturità in Serie A
L’anno scorso, in Serie B, aveva fatto numeri da top assoluto: 0,92 gol subiti a gara e una differenza PSxG di +5,3, cioè cinque reti “salvate” in più del previsto. Oggi, in un contesto molto più competitivo, si è adattato: ha perso qualcosa in brillantezza, ma ha guadagnato in lucidità e gestione.
In altre parole: meno miracoli, più mestiere. E per un portiere che arriva da un percorso di crescita costante, è esattamente il passo giusto da fare.
Punti forti e margini di miglioramento
I punti forti sono evidenti: sicurezza sulle palle alte (7,5% di cross bloccati, sopra la media), concentrazione sempre alta e grande capacità di leggere il momento della partita. La comunicazione con la difesa è migliorata tanto, e lo si vede nel numero di clean sheet ottenuti, ben quattro in undici giornate.
Quel che può ancora migliorare è la gestione dei tiri meno pericolosi – dove ogni piccolo errore di postura può costare caro – e una maggior intraprendenza fuori area, per aiutare la linea difensiva a salire. Ma sono dettagli di fino, limature che arriveranno con l’esperienza.
Giudizio finale
Adrian Šemper è la certezza silenziosa di questo Pisa. Non cerca l’applauso, ma quando serve c’è sempre. Le sue parate, come quella di ieri su Baschirotto, pesano come gol segnati. Il suo modo di stare in campo infonde calma, e la sua crescita costante racconta la storia di un portiere che ha scelto di migliorarsi giorno dopo giorno, partita dopo partita.
Non sarà l’uomo dei titoloni, ma è l’uomo che fa la differenza. E se il Pisa oggi sogna una salvezza tranquilla, gran parte del merito è di questo croato dai guanti sicuri e dal carattere umile, che ha imparato a difendere una Serie A intera con la naturalezza di chi sembra nato per farlo.
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