Juventusnews24
·23 novembre 2025
Serena definitivo: «Pablo Mari-Vlahovic? Il primo si disinteressa del pallone. Ma avete mai giocato a calcio?»

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·23 novembre 2025

L’episodio del rigore prima assegnato e poi clamorosamente revocato a Dusan Vlahovic in Fiorentina-Juventuscontinua a generare indignazione e accesi dibattiti sulla comprensione delle dinamiche di gioco da parte degli arbitri e del VAR. A intervenire con un giudizio schietto sull’accaduto è stato l’ex attaccante Aldo Serena, che ha espresso la sua netta contrarietà alla decisione finale.
Serena ha analizzato l’azione concentrandosi sul momento iniziale del contatto tra Dusan Vlahovic e Pablo Marí. Secondo l’ex attaccante, la responsabilità principale e la prima intenzione di fallo sono da attribuire al difensore viola, che si è disinteressato completamente della palla per concentrarsi unicamente sul fermare l’avversario.
Questa prima infrazione commessa da Marí è l’elemento che, a parere di Serena, rende discutibile la successiva decisione di Doveri di annullare il rigore per punire la trattenuta reciproca.
Ecco il commento diretto di Aldo Serena pubblicato sul suo account X:
«Per me è prima valida l’intenzione. Pablo Mari si disinteressa del pallone e va su Vlahovic in modo da fermarlo. Poi inizia la trattenuta quasi in contemporanea, con Vlahovic che tenta di difendersi facendo altrettanto. Hanno mai giocato a calcio? Anche al campetto?»
La critica di Serena va oltre il singolo episodio e si allarga a un monito sulla mancanza di “calcio giocato” nelle decisioni arbitrali. L’ex attaccante evidenzia come la trattenuta reciproca sia una dinamica fisiologica in area di rigore, specialmente quando un attaccante prende vantaggio e il difensore cerca di recuperare disperatamente la posizione.
La domanda retorica posta da Serena (“Hanno mai giocato a calcio? Anche al campetto?”) sottolinea che, secondo la sua esperienza, l’arbitro e il VAR avrebbero dovuto riconoscere la prima intenzione di Pablo Marí di bloccare Vlahovic a tutti i costi. La difesa successiva di Vlahovic era semplicemente un tentativo di difendersi e mantenere la posizioneacquisita. L’annullamento del rigore è quindi percepito come una punizione per l’attaccante che aveva creato il pericolo.
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