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·11 novembre 2025

Serie A, che lotta nei piani alti! Sei squadre in cinque punti: l’impatto dei nuovi tecnici e le filosofie di gioco

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Serie A, bagarre al vertice: sei squadre in cinque punti, rivoluzione dei tecnici e filosofie a confronto. Le ultimissime

La Serie A si presenta a undici giornate dal via con una classifica serratissima: sei squadre in cinque punti, con Inter e Roma appaiate in testa a 24 punti, seguite da Napoli e Milan (22), Bologna (21) e Juventus (19). Una situazione di “ammucchiata” che, secondo l’editoriale di Sebastiano Vernazza su La Gazzetta dello Sport, avrebbe visto Inter e Roma contendersi il titolo se il campionato fosse finito ieri. Un testa a testa imprevisto, soprattutto per la Roma, alle prese con la rivoluzione copernicana di Gian Piero Gasperini, dopo l’era Ranieri. Ecco una sintesi delle parole del giornalista.

Gasperini a Roma, Chivu all’Inter: l’impatto dei nuovi tecniciL’arrivo di Gasperini nella “giungla del pallone romano” è stato tutt’altro che difficile: «Gasp si è preso Trigoria in poche settimane e lo ha fatto con una squadra più ereditata che costruita, si è arrangiato con quel che c’era e con quel poco che è arrivato, ha dimostrato spirito di adattamento». Più agevole l’ambientamento di Cristian Chivu nella Milano nerazzurra, complice il Mondiale per Club in America, una palestra per prepararsi alla nuova realtà, e una squadra già strutturata. Alcuni innesti non hanno funzionato (Luis Henrique e Diouf), altri hanno attecchito in fretta e bene (Bonny e Pio Esposito in attacco, Akanji in difesa). Vernazza sottolinea come il cambio di allenatore, in entrambi i casi, non abbia fatto perdere la rotta alle squadre.


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Numeri contrastanti e una filosofia comune: l’aggressivitàInter e Roma sono unite da un dato significativo: non hanno mai pareggiato, collezionando otto vittorie e tre sconfitte ciascuna. «Ormai il pari è una mezza sconfitta», evidenzia Vernazza. Lo scontro diretto ha visto l’Inter prevalere, mostrando «una migliore impugnatura della partita». È singolare che l’Inter sia prima per gol segnati (26) e che la Roma prevalga per minor numero di gol subiti (appena 5). Un contrasto che Vernazza riassume: «L’Inter ha segnato più del doppio delle reti della Roma, 26 a 12, e la Roma ha preso meno della metà dei gol dell’Inter, 5 contro 12». Le previsioni estive, che vedevano un’Inter più munita e una Roma più fertile, sono state smentite. Nonostante le differenze, l’elemento comune è l’aggressività.

La rivoluzione del gioco: immediatezza e verticalitàChivu ha riorientato l’Inter verso l’alto, rendendola «più diretta e verticale». Gasperini, dal canto suo, non alza barricate, vuole che la Roma si difenda in avanti. Oggi, il calcio premia «il valore dell’immediatezza, nel senso dell’andare dritti al punto, senza eccessi di palleggio all’indietro o in orizzontale». Una strada che Gasperini percorre da anni. L’Inter, invece, viene dalle stagioni di Simone Inzaghi, da una grammatica che prevedeva un possesso palla di qualità, a tratti barocco. Chivu non lo ha dismesso, l’Inter primeggia per possesso (60,1%), ma lo ha «sgrassato e velocizzato, Chivu vuole che la circolazione sia meno rotonda e più profonda. Gasperini idem». Inter e Roma sono mosse dall’idea che «la partita e l’avversario vadano presi a morsi. Una visione di gioco europea», non a caso l’Inter è prima anche in Champions League. La Roma, invece, fatica in Europa League, ma «neppure nelle coppe Inter e Roma hanno mai pareggiato, segno che non si accontentano, che cercano sempre di vincere e che si accollano i rischi conseguenti».

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