Serie A, l’AIA pensa all’introduzione del Football Video Support a chiamata: ecco cosa filtra | OneFootball

Serie A, il sistema Var sta andando in crisi come dimostrato dagli episodi a raffica nelle ultime settimane. L’AIA pensa ad una grande rivoluzione

Il futuro dell’arbitraggio in Serie A potrebbe essere pronto a vivere una svolta significativa, soprattutto alla luce delle recenti controversie che hanno scatenato un acceso dibattito sulla gestione del VAR. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, i vertici dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) stanno riflettendo sull’introduzione del Football Video Support (FVS), un sistema che potrebbe rivoluzionare la tecnologia in campo.

Il sistema FVS: una revisione radicale del protocollo attuale

Il Football Video Support non si limiterebbe a essere un semplice VAR a chiamata, ma costituirebbe una rielaborazione profonda dell’attuale protocollo. Questo nuovo modello, che è già in fase di sperimentazione in Serie C e nella Serie A femminile, potrebbe modificare sostanzialmente l’approccio alle decisioni arbitrarie.

Il ruolo del quarto ufficiale e le nuove “challenge”

Un elemento distintivo del FVS sarebbe l’introduzione di un quarto ufficiale a bordo campo. Questa figura si occuperebbe di affiancare l’arbitro centrale al momento in cui arriva una richiesta di revisione da parte della panchina, limitandosi a mostrare le immagini all’arbitro senza suggerire alcuna decisione.

La vera novità del FVS riguarda però l’introduzione delle “challenge” (sfide) da parte degli allenatori, un meccanismo simile a quello utilizzato in sport come tennis o pallavolo. Ogni allenatore avrà a disposizione due challenge a partita e potrà chiedere la revisione di episodi specifici, come gol, rigori, cartellini rossi diretti e scambio di identità.

Se la revisione dovesse confermare la correttezza della richiesta, l’allenatore manterrà la sua challenge, mentre in caso di errore la perderà.

L’eventuale adozione del FVS in Serie A avrebbe come obiettivo quello di ridurre le polemiche, dando ai club un ruolo attivo nel correggere gli errori evidenti e aumentando la trasparenza nel processo decisionale.

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