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·10 luglio 2019
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·10 luglio 2019
Dopo 90 minuti molto intensi, il Benin cede al Senegal che vola come prima semifinalista di questa Coppa d’Africa: la favola dei beninesi si infrange ai quarti dopo aver superato le difficoltà di un girone ostico ed aver eliminato il Marocco, una delle nazionali più accreditate alla fase finale. I senegalesi continuano la loro marcia verso la finale e, ora, dovranno affrontare la vincente tra Madagascar e Tunisia.
Il Senegal infrange il sogno di un Benin che era riuscito ad arrivare ai quarti di finale senza vincere una sola partita nei regolamentari 90 minuti: lo stesso Marocco era stato eliminato agli ottavi solo ai calci di rigore. La formazione, sorpresa della competizione, contro i senegalesi mostra tutti i limiti, sprecando le poche occasioni nitide. I Leoni della Teranga non regalano la loro miglior prestazione contro un avversario molto chiuso in difesa e compatto a centrocampo: gli spazi sono pochi e i tentativi dalla distanza non impensieriscono mai il portiere Allagbe.
Nella ripresa si accende la gara con Mane che sale in cattedra, fresco vincitore della Champions con il Liverpool e volenteroso di alzare al cielo anche la Coppa d’Africa. Una sua serpentina permette a Gueye di potersi ritrovare a pochi metri dal numero 1 del Benin e batterlo con estrema facilità. Niang e Keità, conoscenze del calcio italiano, non brillano e vengono sostituiti poco prima del vantaggio del Senegal. Il centrocampista dell’Everton era reduce da una stagione con zero centri in Premier: l’aria di casa gli ha permesso di sbloccarsi per poter gioire insieme a tutto il suo popolo.
Nel finale, rimedia un cartellino rosso Verdon che ferma, con una vistosa trattenuta, un contropiede di Gueye che avrebbe potuto realizzare una doppietta dopo il lungo digiuno. In 10 e senza più speranze, il Benin alza bandiera bianca e si arrende alla maggiore esperienza del Senegal che strappa con fatica una vittoria sudata. I beninesi non si sono mai resi molto pericolosi, ma le poche occasioni, se gestite meglio e con più freddezza avrebbero potuto indirizzare l’incontro in maniera diversa. Tunisia o Madagascar troveranno un Senegal conscio di un grande potenziale tecnico in avanti ma, con una difesa, che pecca in distrazioni che posso costare caro contro avversari più cinici e letali. Al momento, il ct Cissè, può festeggiare insieme ai suoi ragazzi la qualificazione in semifinale: manca ancora un ostacolo per poter volare in finale e tentare di alzare quella coppa che manca da fin troppo tempo.