Calcio e Finanza
·13 febbraio 2024
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La Lega Serie A continua a chiedere più peso e maggiore autonomia rispetto all’ordinamento federale. Tra i tanti temi infatti elencati nel progetto di riforma per il calcio italiano stilato dalla stessa Serie A e approvato dall’assemblea dei club di ieri, infatti, la Lega punta anche sulla questione della governance federale. «Diviene urgente introdurre correttivi che assicurino alla Serie A il ruolo che le compete», spiega la Lega, che chiede un riequilibrio dei pesi nel Consiglio della Figc e una maggiore autonomia alla Serie A in stile Premier, oltre all’introduzione di una intesa “forte”, per cui le decisioni che riguardano direttamente la Serie A possono essere adottate dal Consiglio federale solo con il parere favorevole della stessa Lega.
Come sono attualmente suddivisi i pesi all’interno dell’assemblea FIGC? La Serie A detiene il 12% dei voti, rispetto ad esempio al 17% della Lega Pro e al 34% della Lega Dilettanti.
Una situazione di peso ridotto che ha pochi eguali a livello di calcio mondiale, come spiegato in un approfondito studio realizzato dal CIES. In particolare, infatti, sono state prese in considerazione 25 leghe nazionali professionistiche, che rappresentano un totale di 701 club professionistici. Le leghe nazionali con maggior numero di squadre sono la J. League giapponese e la Divisionsforeningen danese, rispettivamente con 60 e 48 squadre, visto che ne fanno parte i primi tre e quattro campionati nazionali. In generale infatti il 44% delle leghe ha al suo interno solo il massimo campionato come avviene per la Lega Serie A, mentre il 48% include i primi due tornei come nel caso ad esempio della Liga spagnola.
Nell’analisi invece del rapporto di potere tra le leghe nazionali e le rispettive federazioni, emerge come la Serie A sia ai minimi a livello mondiale in termini di peso all’interno delle decisioni della FIGC. In media, le 25 leghe incluse nello studio controllano o supervisionano quasi un terzo dei voti nelle assemblee generali a livello di associazione nazionale. In alcuni casi, il potere politico controllato o supervisionato dalle leghe è considerevole: in Qatar, Ecuador e Colombia, i membri delle leghe rappresentano più della metà dei voti nell’assemblea generale delle rispettive associazioni nazionali. Circa un terzo dei voti nel Bundestag della federcalcio tedesca è concesso ai rappresentanti della Deutsche Fußball Liga (DFL). Allo stesso modo, in Belgio, la Pro League detiene il 31% dei diritti di voto nell’AG dell’associazione nazionale.
Solo cinque leghe hanno significativamente meno di un quarto dei voti direttamente o indirettamente concessi nelle assemblee generali delle rispettive associazioni nazionali. Tra queste ce ne sono tre delle top 5 leghe europee, ovverosia la Liga spagnola, la Serie A italiana e la Premier League inglese, che a livello federale rappresentano rispettivamente il 14%, il 12% e il 7% dei voti: oltre agli inglesi, hanno meno potere di voti della Serie A solo la MLS statunitense, la lega del Botswana e del Sudafrica.
Tuttavia, va sottolineato come la Premier League inglese abbia una autonomia maggiore rispetto alle altre nonostante il solo 7% dei voti a livello federale, derivante dalla scissione che ha portato alla nascita dell’attuale lega.