Sommer e la sua serata da dimenticare in Juve Inter, fioccano pesanti insufficienze nelle pagelle dei giornali: «Responsabilità pesanti» | OneFootball

Sommer e la sua serata da dimenticare in Juve Inter, fioccano pesanti insufficienze nelle pagelle dei giornali: i voti

Una serata difficile per l’Inter, quella del Derby d’Italia contro la Juventus, che si è conclusa con una sconfitta bruciante per i nerazzurri. A finire sotto i riflettori per una prestazione ben al di sotto delle aspettative è stato Yann Sommer, portiere svizzero dell’Inter, noto per la sua affidabilità e sicurezza. In un match di tale importanza, però, l’ex estremo difensore di Bayern Monaco e Borussia Monchengladbach ha vissuto una serata storta che ha pesato come un macigno sul risultato finale.

Le sue incertezze sui gol, in particolare quelli subiti da lunga distanza, hanno fatto storcere il naso a tifosi e addetti ai lavori. Le sue reazioni sono state lente e poco incisive, sollevando dubbi sulla sua concentrazione. I principali quotidiani sportivi italiani non hanno risparmiato critiche, definendo la sua prestazione decisiva nell’indirizzare la partita a favore dei bianconeri. Sommer si ritrova al centro delle polemiche per le sue responsabilità sui gol subiti, che hanno influito pesantemente sulla sconfitta dell’Inter. Anche i quotidiani sportivi lo hanno eletto come il peggiore in campo dei nerazzurri: ecco i voti in pagella ottenuti dall’estremo difensore svizzero.

Le pagelle dei quotidiani per Sommer:

GAZZETTA DELLO SPORT, 4 – Due gol sono suoi, uno lo agevola sbagliando un appoggio in uscita. Il sospetto che possa diventare un problema cresce. Si scalda Martinez?

CORRIERE DELLO SPORT, 4 – Yildiz lo sorprende, Adzic gli piega le mani. Due gol così dalla lunga distanza non si possono prendere. Ha responsabilità pesanti.

TUTTOSPORT, 4,5 – Non può nulla sul primo e sul terzo gol dei bianconeri. Ha responsabilità invece sul secondo dove non mostra sufficiente reattività sulla frustata da 35 metri di Yildiz che, comunque, per effetto, velocità d’esecuzione e potenza rasentava una perfezione disumana. Decisamente lento sulla conclusione di Adzic che, di fatto, regala la vittoria alla squadra di Tudor.