Sosna Juve, papà Luděk: «Con Padoin c’è rispetto e fiducia, il club lo sta aiutando a crescere. La vita lontano da casa, Nedved, il gol nel derby e la Nazionale: ve lo racconto dentro e fuori dal campo»- ESCLUSIVA | OneFootball

Sosna Juve, papà Luděk: «Con Padoin c’è rispetto e fiducia, il club lo sta aiutando a crescere. La vita lontano da casa, Nedved, il gol nel derby e la Nazionale: ve lo racconto dentro e fuori dal campo»- ESCLUSIVA | OneFootball

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Juventusnews24

·22 agosto 2025

Sosna Juve, papà Luděk: «Con Padoin c’è rispetto e fiducia, il club lo sta aiutando a crescere. La vita lontano da casa, Nedved, il gol nel derby e la Nazionale: ve lo racconto dentro e fuori dal campo»- ESCLUSIVA

Immagine dell'articolo:Sosna Juve, papà Luděk: «Con Padoin c’è rispetto e fiducia, il club lo sta aiutando a crescere. La vita lontano da casa, Nedved, il gol nel derby e la Nazionale: ve lo racconto dentro e fuori dal campo»- ESCLUSIVA

Sosna Juve, papà Luděk racconta il talento bianconero in esclusiva a Juventusnews24: tutte le dichiarazioni

Un talento arrivato a Torino con grandi aspettative e che, passo dopo passo, ha saputo mettersi in mostra. In questi anni Adam Sosna, classe 2007, è cresciuto costantemente in bianconero attirando l’attenzione degli addetti ai lavori e guadagnandosi la fiducia di chi lo segue da vicino. La stagione appena iniziata potrebbe rappresentare per lui quella della definitiva consacrazione, un punto di svolta nella sua giovane carriera.

Per permettere ai tifosi bianconeri di conoscerlo meglio, Juventusnews24 ha intervistato in esclusiva il padre Luděk, che ha raccontato Adam non solo come calciatore, ma anche nella sua dimensione personale, fuori dal terreno di gioco.


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Come ha vissuto Adam i suoi primi mesi dopo l’arrivo a Torino e come si sente ora che conosce meglio la città e l’ambiente della Juventus?

«Ha affrontato il trasferimento a Torino sorprendentemente bene. Onestamente temevo che la lontananza da casa sarebbe stata difficile per lui, ma se l’è cavata. Certo, l’inizio non è stato semplice, ma ora che parla la lingua, conosce meglio la città e l’ambiente della Juventus, è tutto molto più facile. Penso che si senta più sicuro e più a casa».

Quanto è stato impegnativo per lui adattarsi a vivere lontano da casa e conciliare la scuola con gli allenamenti?

«È stato sicuramente impegnativo, soprattutto all’inizio. Per il primo anno e mezzo ha frequentato la World International School a Torino, dove ha dovuto adattarsi rapidamente a un nuovo ambiente e a una nuova lingua. Lo scorso anno scolastico è poi tornato a studiare a distanza in una scuola ceca, quindi ora lo aspetta l’ultimo anno prima della maturità. Non è facile conciliare questo con un programma di allenamento intenso, ma cerca di gestirlo e sa che anche l’istruzione è importante».

Come genitore, come vivi il fatto che sia via da casa per la maggior parte dell’anno?

«Sinceramente, non ci si abitua mai del tutto. Quando torna a casa per una visita più lunga, il momento del saluto è ancora più difficile e anche le visite brevi suscitano forti emozioni. Cerchiamo di sentirci ogni giorno al telefono, ma spesso finiscono per essere solo domande e risposte di routine. Per me è dura, ma allo stesso tempo so quanto sia importante sostenerlo nella sua carriera, quindi cerco di accettarlo per quello che è».

Qual è stato finora il momento più emozionante del suo percorso alla Juventus?

«Credo sia stato quando ha giocato il derby con l’U16 contro il Torino. Rientrava da un infortunio e non è partito titolare. Il Torino era in vantaggio 2–0 all’intervallo. Adam entrò verso il 60° segnando due gol e portando la partita sul 2–2. Per la nostra famiglia è stato ancora più speciale perché nello stesso momento suo fratello minore giocava un’amichevole con il FC Písek contro il Kladno e anche lui aveva segnato due gol. Penso sia stato un weekend pieno di emozioni per tutta la famiglia».

Come gestisce Adam la pressione e le aspettative di trovarsi in un club così importante già a 18 anni?

«Ovviamente, la pressione e le aspettative in un club come la Juventus sono enormi, soprattutto perché Adam ha solo 18 anni. Ma penso che l’ambiente della Juventus lo aiuti: ha attorno a sé allenatori, compagni e strutture di altissimo livello che gli insegnano ad affrontare queste situazioni. Come genitore vedo che la pressione è grande. A volte per lui è difficile, ma allo stesso tempo lo spinge a crescere. E noi cerchiamo di sostenerlo, perché deve sapere che, nel bene o nel male, avrà sempre il nostro appoggio».

Quest’anno è allenato da Simone Padoin. Che rapporto ha costruito con lui e con il suo staff?

«Adam conosceva già Simone Padoin dall’anno scorso, quindi quando ha saputo che sarebbe stato il suo allenatore questa stagione, ne è stato davvero felice. Penso che abbia costruito con lui sia rispetto che fiducia. Adam sente che lui e tutto lo staff vogliono davvero aiutarlo a crescere, e questa è per lui una grande motivazione».

Con la forte concorrenza sulle fasce, come pensi che l’allenatore possa utilizzarlo e in quale ruolo o situazione tattica può rendere al meglio?

«La concorrenza sulle fasce è molto forte, ma Adam ha il vantaggio di essere ambidestro. Questo gli permette di giocare sia a destra che a sinistra. Sebbene sia principalmente un giocatore offensivo, spesso lo vediamo tornare indietro e aiutare anche in fase difensiva. Credo che la sua disponibilità a lavorare per la squadra gli dia la possibilità di essere utile in diverse situazioni tattiche, sia come ala tradizionale sia come giocatore capace di bilanciare l’attacco con il lavoro difensivo».

Quali sono i segnali riguardo al futuro di Adam alla Juventus? Si parla già di un possibile rinnovo di contratto?

«È troppo presto per parlare del suo futuro alla Juventus. In questo momento Adam è completamente concentrato sulla stagione in corso, sugli allenamenti e sulle partite. Naturalmente siamo felici che si trovi in un ambiente che gli permette di crescere, e se continuerà a lavorare sodo, crediamo che arriveranno le giuste opportunità. Per quanto riguarda contratti o passi futuri, questo è compito del club e dei suoi rappresentanti, quindi lo lasciamo a loro».

Adam è già un giocatore della Nazionale. Quanto è motivante per lui sapere di condividere la stessa nazionalità con una leggenda della Juventus come Pavel Nedvěd? Ha qualche idolo calcistico a cui si ispira nella sua carriera?

«Per Adam è una grande motivazione sapere che una leggenda della Juventus come Pavel Nedvěd proviene dal suo stesso Paese. Una volta abbiamo anche avuto l’occasione di incontrarlo brevemente in aeroporto e scambiare qualche parola. Adam sa benissimo l’impronta enorme che Pavel ha lasciato nel club e nel calcio mondiale. Per quanto riguarda gli idoli, è cresciuto nell’epoca di Messi e Ronaldo, quindi ha sempre ammirato entrambi, anche se forse un po’ di più Ronaldo. Naturalmente ci sono altri giocatori a cui guarda, ma questi due sono stati quelli che lo hanno ispirato di più fin da bambino».

Si ringrazia Luděk Sosna per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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