Spalletti a Dazn: «La mia frase sullo scudetto? Sono già prigioniero! L’ho detto perché va detto, ma la strada è lunghissima. Vi spiego Koopmeiners da braccetto» | OneFootball

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·1 novembre 2025

Spalletti a Dazn: «La mia frase sullo scudetto? Sono già prigioniero! L’ho detto perché va detto, ma la strada è lunghissima. Vi spiego Koopmeiners da braccetto»

Immagine dell'articolo:Spalletti a Dazn: «La mia frase sullo scudetto? Sono già prigioniero! L’ho detto perché va detto, ma la strada è lunghissima. Vi spiego Koopmeiners da braccetto»

L’allenatore della Juventus, Luciano Spalletti, ha voluto dire la sua dopo la vittoria ottenuta all’esordio contro la Cremonese

Luciano Spalletti ha debuttato con una vittoria sulla panchina della Juventus, portando i bianconeri a meno quattro dalla vetta. Intervistato da DAZN, il tecnico toscano ha scherzato sul fatto di essere già “prigioniero” delle ambizioni Scudetto, ma ha chiarito che la strada è ancora lunghissima e che la squadra deve migliorare, soprattutto nel cinismo sotto porta.

Spalletti si è detto contento della condizione fisica ereditata da Igor Tudor e ha promosso l’esperimento del centrocampista Teun Koopmeiners come braccetto di difesa, vedendovi un messaggio per la squadra: andare a giocare, non a difendersi. Ha però lamentato le troppe occasioni sciupate e la necessità che tutti i giocatori raggiungano il livello necessario per indossare la maglia della Juventus con “comodità”.


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SCUDETTO – «Ho parlato di scudetto? Sono già spalle al muro, sono già prigioniero (sorride, ndr). L’ho detto perché bisogna dirlo, ma la strada è lunghissima e sicuramente bisogna migliorare nonostante le tante occasioni create. Abbiamo sciupato tanto e bisogna lavorare da quel punto di vista».

KOOPMEINERS DA BRACCETTO DI DIFESA? – «Lo ha fatto anche in Nazionale, poi le intenzioni devono essere queste. Serve ai ragazzi come messaggio: non andiamo a difendere una partita, si va a giocare. Mi è piaciuto perché ha comandato quelli davanti, ha dettato le posizioni, è stato aggressivo e pure difensivo. Se lo avessimo girato di più nel giro palla e nella costruzione sarebbe entrato a fare superiorità a centrocampo. L’intenzione era quella, ma lo abbiamo fatto poco. Si è fatto apprezzare più per quelle che non sono le sue qualità e sarebbe stato più facile usare le sue di qualità».

LA CLASSIFICA IL PROBLEMA MINORE IN QUESTO MOMENTO? – «La squadra è in condizione, si vede che Tudor ha allenato e ha stimolato la corsa. Poi si subisce la pressione del livello della Juve, storicamente e rispetto al futuro. La Juve ha potenzialità ovunque e qualcuno forse deve ancora raggiungere quel livello lì per stare comodo nella tuta della Juve. Ma secondo me abbiamo fatto una buona partita. Abbiamo sbagliato delle occasioni, la palla 4-5 volte davanti all’area e non l’abbiamo buttato dentro. Abbiamo fatto bene e sono contento della squadra».

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