Spalletti ammette: «L’addio all’Italia? Mi toglie il sonno, non mi passa! La colpa è mia, non mi priverei mai di Bastoni, Barella e Dimarco. A loro ho detto una cosa» | OneFootball

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Inter News 24

·25 luglio 2025

Spalletti ammette: «L’addio all’Italia? Mi toglie il sonno, non mi passa! La colpa è mia, non mi priverei mai di Bastoni, Barella e Dimarco. A loro ho detto una cosa»

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Spalletti: «L’addio all’Italia? Mi toglie il sonno, non mi passa! La colpa è mia, non mi priverei mai di Bastoni, Barella e Dimarco». Le sue parole

Luciano Spalletti, ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, ha aperto il suo cuore riguardo al suo forzato addio alla guida degli azzurri, che lo ha segnato profondamente. In un’intervista esclusiva con La Repubblica, il tecnico ha ammesso che la decisione della FIGC di sollevarlo dal suo incarico, avvenuta meno di due mesi fa, continua a influenzare la sua vita quotidiana. Spalletti ha dichiarato che il pensiero di non essere più alla guida della Nazionale lo “toglie il sonno” e lo “condiziona in tutto”.

Riflettendo sul periodo post-Europeo, Spalletti ha riconosciuto che, nonostante i risultati deludenti, la responsabilità fosse solo sua. Ha sottolineato la qualità del suo gruppo, difendendo i suoi giocatori più importanti i 3 dell’Inter, Bastoni, Barella e Dimarco, e insistendo sulla loro classe e valore. L’allenatore ha anche paragonato il processo alla sua carriera come quando si tenta di tracciare un cammino, ma le cose prendono spesso una direzione imprevista.


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IL MIO UMORE DOPO L’ADDIO ALLA NAZIONALE – «Non mi passa mai. Mi toglie il sonno, mi condiziona in tutto, perché il pensiero torna sempre lì. Certe volte mi sembra di essere felice, poi però dopo un attimo mi torna in testa quella cosa lì. Non sono riuscito a far capire ai ragazzi che gli volevo bene».

RESPONSABILITÀ DEI GIOCATORI? – «L’ho detto anche a loro: non vi fate fregare da chi dice che siete scarsi, siete di alto livello. Anche se è finita così e la responsabilità è solo mia, non mi priverei mai di Bastoni, Barella, Dimarco: del mio gruppo storico, insomma. Dopo l’Europeo eravamo tornati a fare le cose giuste, ho pensato che avessimo trovato la via. Ma, come succede a volte nelle nostre campagne, tu scavi il solco per l’acqua, ma quella prende una strada sua. E scava, e scava e alla fine si crea una voragine».

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