Spalletti: «La Nazionale come un martello in testa. Esclusione Acerbi condivisa con Buffon. Gattuso tatticamente bravo…» | OneFootball

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·25 settembre 2025

Spalletti: «La Nazionale come un martello in testa. Esclusione Acerbi condivisa con Buffon. Gattuso tatticamente bravo…»

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Spalletti: «La Nazionale come un martello in testa. Esclusione Acerbi condivisa con Buffon. Gattuso tatticamente bravo…». Le parole dell’ex ct

L’ex CT dell’Italia Luciano Spalletti è intervenuto a margine del festival Letteratura sportiva, cultura sportiva, giornalismo sportivo.

Le sue parole: «L’esperienza con l’Italia mi martella ancora nella testa. Accetto il dolore che ha lasciato perché non è andata come volevo, ma mi riconosco un impegno totale. Poi naturalmente si riparte anche se ora c’è la fase del dolore acuto.


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Acerbi? C’erano anche altre persone della Federazione, potete chiedere a loro se ho detto la verità oppure no. In maniera corretta ho fatto le convocazioni e una telefonata dove quasi gli ho chiesto scusa, riconoscendogli quella che è stata la sua bravura. Non vedo dove possa essere l’inghippo da parte mia. E su convocazioni e gestione dei calciatori condividevo tutto anche con Buffon e gli altri. Invece complimenti a Gattuso perché è stato bravo, specialmente nella seconda partita dove tatticamente ha fatto bene. Vedi le due punte vicine.

L’Italia deve andare al Mondiale, l’ho pensato anche se fossi rimasto in nazionale. Sono contento che si sono tutti liberati di me. Se sono dispiaciuto di questo? No, e anche se sono stato esonerato dall’Italia non cambia il mio pensiero.

Milan-Napoli? Il Milan è in grande condizione, il Napoli ha tante certezze e Conte e la società hanno lavorato benissimo. L’Inter può fare molto bene, Chivu diventerà un grande allenatore. Inter e Napoli hanno più chance rispetto a Juventus e Milan. Pio Esposito e Leoni sono giovani forti, fisicamente e tecnicamente. Poi ci penserà anche Silvio Baldini a lanciare altri ragazzi.

Futuro? Non lo so, io sono uno che è sempre stato molto fortunato sia per il calcio che per le squadre che ho avuto la possibilità di allenare. Sono convinto che qualcosa potrà succedere ma non vado a scavare e a forzare niente, deve essere tutto in maniera naturale».

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