Spalletti, la risposta a Perin è tutta un programma. Il messaggio chiaro che l’allenatore ha voluto dare all’intera Juventus | OneFootball

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·31 ottobre 2025

Spalletti, la risposta a Perin è tutta un programma. Il messaggio chiaro che l’allenatore ha voluto dare all’intera Juventus

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Spalletti, la risposta a Perin è tutta un programma. Il messaggio chiaro che l’allenatore ha voluto dare all’intera Juventus

Nel video riassuntivo del primo giorno di Luciano Spalletti a Torino c’è un momento, forse una singola frase, che regala il titolo e definisce perfettamente il tono della nuova era. È il dialogo con Mattia Perin. Il portiere si presenta davanti al nuovo allenatore con la più classica delle domande retoriche, un formale: «Tutto bene?».

La risposta di Spalletti è immediata, secca, e tutta un programma: «Dipenderà da voi». Firmato LS. Il portiere, colto il messaggio, cerca di rassicurarlo: «Noi siamo a disposizione». Ma Lucio chiude subito, con pragmatismo: «È già qualcosa».


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In questo scambio c’è tutto il manifesto del tecnico: poco spazio per le smancerie, tanto tempo da dedicare al lavoro sul campo. Un lavoro che inizia immediatamente. Già da oggi, quando Spalletti prenderà per mano il gruppo bianconero per preparare la complicata trasferta contro la Cremonese. Il tecnico è realista: da qui alla sosta, delle idee del mister, si vedrà poco. Non c’è tempo per assimilare schemi complessi o la filosofia del 4-3-3. Ora conterà lo spirito, la ferocia, la capacità di reazione e la voglia di superare tutti insieme i problemi. Una cosa è certa: il tecnico di Certaldo certo non è venuto a Torino per vivacchiare. Lo scrive Tuttosport.

Il resto della giornata è stato un susseguirsi di incontri mirati. Ha avuto modo di abbracciare tanti giocatoriPerin, appunto, ma anche Pinsoglio. Soprattutto, ha voluto salutare gli infortunati, quelli che stavano svolgendo lavori a parte. Tra questi, spiccavano Cabal, ma soprattutto Bremer. Il recupero del brasiliano è fondamentale, e Spalletti gli ha stretto calorosamente la mano, un segnale chiaro.

Per il resto, poche parole. Pochi sorrisi. L’atmosfera è di assoluta concentrazione. Qualcuno in più (di sorriso) si è visto solo quando, in magazzino, gli hanno fatto indossare l’abito di rappresentanza. Ma è stata poca roba, in ogni caso. Anche nel momento della firma del contratto, la sobrietà ha prevalso: un abbraccio a Damien Comolli, poi il rifugio immediato nei pensieri. La testa è già al lavoro. C’è da fare la Juve. E non è poco, specialmente al netto delle considerazioni rituali di martedì su Tudor. Ma Lucio sa tutto.

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