Statua, caos e incontri da 93mila euro: show Messi in India. Cosa è successo | OneFootball

Il tour di Messi in India è pronto a chiudersi. Ecco come è andata tra la statua in suo onore, i disordini a Kalkuta e incontri carissimi.

Il GOAT Tour di Lionel Messi in India si avvicina alla sua conclusione, ma con un bilancio ben lontano dalle aspettative iniziali. Oggi la leggenda argentina è attesa a Nuova Delhi, accompagnata dagli amici Rodrigo De Paul e Luis Suárez, per l’ultima tappa di un viaggio che ha alternato entusiasmo e caos.

Dopo l’inaugurazione della statua in suo onore a Kolkata, l’attesa per vedere dal vivo Messi aveva raggiunto livelli altissimi. Migliaia di tifosi hanno invaso lo stadio, ma una falla nella sicurezza ha portato a un’invasione di campo che ha costretto l’argentino a interrompere e annullare anticipatamente l’evento.

La delusione si è trasformata rapidamente in rabbia: centinaia di seggiolini lanciati sul terreno di gioco e proteste accese. “Abbiamo pagato più di cento dollari per i biglietti e non abbiamo visto niente”, ha urlato un tifoso, sintetizzando il malcontento generale.

Messi blindato in India tra incontri carissimi e istituzionali

Dopo il primo evento fallito, Messi è comunque tornato in campo in un’altra occasione pubblica, ma anche lì le immagini diventate virali hanno raccontato una scena surreale. I momenti con il politico Revanth Reddy, tra palleggi imprecisi, tiri scoordinati e Messi costretto a inseguire il pallone, hanno alimentato ulteriori polemiche e ironie sui social.

Alla luce dei disordini, per l’ultima tappa del tour sono state predisposte misure di sicurezza eccezionali attorno al fuoriclasse argentino. Ma non solo. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, l’entourage di Messi, dopo il flop degli eventi pubblici, avrebbe organizzato incontri privati esclusivi al costo di 10 milioni di rupie ciascuno, circa 93 mila euro.

In agenda, infine, ci sarebbero anche incontri istituzionali di altissimo livello: Messi dovrebbe infatti vedere il Presidente della Corte Suprema e il Primo Ministro Narendra Modi, prima di chiudere definitivamente il tour e concedersi le meritate vacanze.