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·7 febbraio 2021
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Questa sera continua il Mondiale per Club ed è tempo di semifinale con una partita dal risultato veramente incerto. Da un lato ci sono i campioni del Sudamerica del Palmeiras, mentre dall’altro quelli del Nordamerica con i messicani del Tigres che sono finalmente riusciti a spezzare la maledizione che da anni li perseguitava. Per anni le squadre del Tricolor hanno giocato anche nel tornei continentali della Conmebol, sfiorando anche il successo, e lo stile di calcio è ben conosciuto da entrambe le parti. La Concacaf spera però di spezzare quell’incantesimo che la rende l’unica federazione, Oceania esclusa, a non essere mai andata in finale. Calcolando il valore delle proprie squadre rispetto a quello di africane e asiatiche, entrambe due volte all’ultimo atto, è davvero incredibile questo ritardo rispetto al resto del mondo e in alcuni casi ci furono dei flop davvero clamorosi.
PACHUCA 2007 Il Mondiale per Club era ai suoi albori e le messicane sarebbero state una costante dal 2006 fino a oggi. Nel 2007 c’erano molte speranze nel Pachuca, che l’anno prima era riuscita addirittura a vincere la Copa Sudamericana, ma in Giappone fu un totale fiasco. I quarti di finale risultarono già fatali per mano dei tunisini dell’Étoile che trovarono la rete del trionfo a cinque minuti dalla fine con Narry decretando così la fine dei sogni iridati.
PACHUCA 2010 L’Inter è l’ultima squadra italiana ad aver vinto la Champions League e nel 2010 c’era interesse nel capire quali sarebbero stati i rivali principali. Il Pachuca era considerato attrezzato per poter arrivare in finale, anche perché non avrebbe mai dovuto incrociare il proprio destino con i nerazzurri e l’Internacional sembrava battibile. L’unico ostacolo era formato dai congolesi del Mazembe che diedero inizio a un torneo da sogno. Bedi a metà primo tempo segnò l’unica rete dell’incontro mandando così gli africani in semifinale dove sconfissero anche i brasiliani. Ai calci di rigore il Pachuca riuscì almeno a ottenere il quinto posto contro l’Al Wahda.
MONTERREY 2011 L’inizio del nuovo decennio per le messicane non era stato certamente dei più semplici, e dopo il crollo del Pachcua, ecco che anche il Monterrey lo seguì a ruota. La gara di apertura fu contro i padroni di casa giapponesi del Kashiwa Reysol che si portarono in vantaggio a inizio ripresa con Leandro Domigues. I messicani però furono molto bravi nel riprendersi immediatamente trovando il pareggio con Humberto Suazo trascinando così la sfida fino ai calci di rigore. Gli errori di Luís Pérez e Orozco risultarono decisivi e in semifinale contro il Santos andarono i nipponici. Fu ancora solo quinto posto grazie al successo per 3-2 contro i tunisini dell’Espérance.
MONTERREY 2013 Come per il Pachuca, anche al Monterrey toccò la triste sorte della doppia eliminazione e a risultare fatali furono ancora una volta i padroni di casa del torneo. Il Raja Casablanca era una potenza a livello marocchino, ma erano anni che anche in Africa non riusciva a ottenere grandi risultati. I Rayados erano dunque abbastanza sicuri del passaggio del turno e nonostante lo svantaggio derivato dal gol di Chtibi fu Basanta a trovare il pareggio. Il risultato si trascinò sull’1-1 fino ai tempi supplementari fino a quando Guehi non segnò la rete che spezzò le gambe ai nordamericani regalando un sogno ai padroni di casa. Il 5-1 rifilato al ben più prestigioso Al Alhy nella finale per il quinto posto aiutò solo ad accrescere i rimpianti.
AMÉRICA 2015 L’América di Città del Messico è sempre stata considerata come una delle squadre migliori del Continente e la presenza di giocatori come El Pipa Benedetto, Zúñiga o Peralta dava grandi speranze di far bella figura anche con il Barcellona in semifinale. Quella partita però non venne mai disputata, perché a mettere i bastoni tra le ruote ai messicani ci pensarono i cinesi del Guanghzou che, dopo essere passati in svantaggio per il gol di Peralta, riuscirono a ribaltare la sfida nei minuti finali con le reti di Zheng e Paulinho. Un risultato clamoroso e il successo a Osaka contro il Mazembe non riuscì di certo a far tornare il sorriso.
GUADALAJARA 2018 I campioni del Nordamerica del Chivas di Guadalajara non avevano grandi individualità, ma la loro compattezza di squadra gli aveva permesso di diventare i migliori del Continente. Negli Emirati Arabi Uniti però tutto andò male e ottennero la peggior figura di sempre del calcio messicano in un Mondiale per Club. Contro i giapponesi del Kashima Antlers passarono in vantaggio dopo pochi minuti con la rete di Zaldívar, ma da lì in seguito fu un disastro. Nagaki, Serginho e Abe portarono a tre le reti nipooniche e l’autogol di Léo Silva rese solo meno amaro il passivo. Questa volta non arrivò nemmeno la consolazione del quinto posto perché, a termine di un’infinita serie di rigori, furono i tunisini dell’Espérance a vincere per 6-5 dopo i tiri dal dischetto relegando i messicani davanti solo alla squadra oceanica.