Inter News 24
·13 novembre 2025
Stramaccioni convinto: «Bastoni e Calafiori possono giocare insieme in Nazionale. Pio Esposito non mi ha sorpreso, vi spiego il motivo»

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Andrea Stramaccioni, commentatore tecnico Rai, analizza per Tuttosport la situazione della Nazionale di Rino Gattuso, tra le convocazioni, la preparazione agli spareggi Mondiali e le prospettive future. L’ex tecnico nerazzurro si sofferma su diversi giocatori dell’Inter come Bastoni e Pio Esposito.
LE CONVOCAZIONI DI GATTUSO – «Un segnale di grande attenzione al campionato e allo stato di forma dei giocatori che stanno facendo bene: la convocazione di Caprile e il ritorno in azzurro di Ricci lo testimoniano. E in più il ritorno di Scamacca e il dialogo aperto con Chiesa dimostrano che le porte della Nazionale sono aperte».
IL LAVORO SUL GRUPPO – «Gattuso sta facendo un gran de lavoro sul gruppo, anzi sottolineerei che è l’aspetto che mi ha colpito di più, quello mentale e di coesione. La Nazionale si è dimostrata nelle ultime uscite molto affiatata e con segnali di compattezza del gruppo molto importanti. È ovvio che gli avversari non erano di prima fascia, ma si sono rivelati ideali per costruire una base relazionale fondamentale per Gattuso e il suo staff».
ITALIA-NORVEGIA PER ABITUARCI A UN MATCH DIFFICILE – «Concordo pienamente e il ct lo sa molto bene: la Norvegia sarà il suo primo e ultimo avversario di livello prima dei playoff . Non è il massimo, ma la realtà è questa».
BASTONI E CALAFIORI POSSONO CONVIVERE – «Sì, perché in comune hanno sicuramente la predilezione per il piede sinistro e l’abilità nel lo “spingere palla” con qualità e personalità nella costruzione del gioco ma in fase di non possesso li trovo funzionali: Alessandro ama più i duelli e la marcatura, Riccardo legge molto bene gli spazi sia in anticipo sia in copertura. Sono entrambi veloci e forti nel gioco aereo. Mi piaccio no tantissimo sia singolarmente che come coppia centrale».
DIFESA A 3 O A 4 – «La Nazionale è un mondo a par te, perché i giocatori non li alleni ma li gestisci, ne valuti le condizioni e l’alchimia con il compagno e il possibile confronto con l’avversario di turno. Guardi la Francia , sempre con base difensiva a 4 ha cambiato tantissimo dalla mediana in su, oppure l’Argentina che, partendo da una base difensiva a 4, sta cambiando quasi ogni partita: col Venezuela Almada e Mastantuono ali larghe e due punte centrali, con l’Ecuador tre centrocampisti McAllister, Paredes e De Paul con una punta sola Lautaro… o addirittura con un centrocampo a rombo contro il Brasile nel 4-1 di marzo al Monumental».
PIO ESPOSITO – «Lo dissi dopo il suo gol al River Plate questa estate, per come difende la palla e piazza il corpo mi ricorda molto Luca Toni, e se mi chiedi se me lo aspettavo ti dico assolutamente si. La vera prova è stata la stagione allo Spezia, se dopo un percorso di settore giovanile di alto profilo impatti così al primo anno di calcio vero nel ruolo di centravanti significa che hai valori importanti. E non dimentico come sia nell’Inter “migliore” che gli potesse capitare per la sua crescita con Chivu allenatore e un altro giovane di talento come lui alle spalle della ThuLa».
CHI VORREBBE IN NAZIONALE – «Vorrei ritrovare il miglior Chiesa, quello dell’Europeo vinto a Wembley. Abbiamo bisogno di quegli strappi, di quelle accelerazioni che spaccano le difese avversarie. E poi spingo per il ritorno di Mimmo Berardi: ma avete visto cosa sta facendo in campionato? In più ha caratteristiche diverse rispetto a Politano e Orsolini: in un’Italia che punta a utilizzare le ali, lui e Chiesa vanno recuperati alla causa per i Mondiali, solo dopo si penserà a rinnovare».









































