Calcionews24
·25 febbraio 2025
Stramaccioni: «Fabregas al Como sta portando quel che ha visto dai suoi allenatori: l’intensità di Conte, i movimenti di Wenger, il gioco corto di Guardiola e qualcosa anche da Hiddink»
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·25 febbraio 2025
Il Como di Fabregas piace e il suo tecnico ancora di più. Lo spagnolo è stato un grandissimo centrocampista e Andrea Stramaccioni su La Gazzetta dello Sport prova a tracciare un profilo partendo dalle esperienze avute con diversi allenatori.
COSA HA PRESO DA CONTE AL CHELSEA – «Difficile dire con esattezza cosa ogni allenatore abbia preso dai suoi maestri quando era giocatore, ma di sicuro posso dire cosa ci ho visto io: di Conte vedo sicuramente in Fabregas la richiesta di intensità, il martellare i suoi ragazzi con o senza palla a perseguire ciò che devono fare».
CON WENGER ALL’ARSENAL – «Di Wenger ricorda i movimenti sulle fasce, dalla rotazione dei terzini fino al movimento degli esterni d’attacco, che non necessariamente calpestano la linea laterale in ampiezza ma che in base allo sviluppo del gioco diventano improvvisa mente attaccanti centrali aggiunti, come in occasione del gol di Diao al Napoli. È anche così che Cesc riesce a creare problemi di letture difensive all’avversario, proprio come faceva Arsene con leggende come Pires e Overmars».
CON GUARDIOLA AL BARCELLONA – «Non ho dubbi: il palleggio dei centrocampisti, il gioco corto ricercato a lungo e insistentemente in mezzo al campo. Con il recupero di Maxi Perrone da vertice basso, con Caqueret e Da Cunha da interni e soprattutto da quando Nico Paz agisce da “falso 9” questo tiki-taka “sul lago” viene ancora più accentuato. Piccola osservazione: tre su quattro dei giocatori appena citati sono mancini, cosa molto atipica».
HIDDINK – «E come lui trasmette ai difensori centrali la sicurezza di accettare l’uno contro uno mentre la squadra costruisce. È la mentalità della scuola olandese».