Inter News 24
·27 settembre 2025
Suazo sull’attualità nerazzurra: «Chivu aveva una luce particolare. Pio Esposito? Mi ricorda Cruz»

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·27 settembre 2025
Alla vigilia di Cagliari Inter, l’ex attaccante di entrambe le squadre, David Suazo, ha analizzato sulle colonne de La Gazzetta dello Sport il momento delle due formazioni e il lavoro dei rispettivi tecnici, Fabio Pisacane e Cristian Chivu.
CAGLIARI SORPRESA – «Strano vedere i rossoblù avanti in classifica, ma non c’è alcun errore. È il bello del calcio quando diventa imprevedibile. Il Cagliari di Pisacane è la sorpresa del campionato, mi auguro resti a lungo nella parte sinistra della classifica. Conosce l’ambiente alla perfezione e ci sa fare. Bisogna dare merito alla società per aver rischiato con questa scelta».
CHIVU ALL’INTER – Suazo ha speso parole importanti per il suo ex compagno di squadra: «Era normale avere un po’ di difficoltà all’inizio, ma l’Inter di Chivu si è vista soprattutto ad Amsterdam. Cristian è nato per stare in grandi spogliatoi, conosce il calcio come pochi perché ha fatto il centrale, il terzino, il centrocampista e magari da ragazzo pure la punta e il portiere. A Parma aveva fatto bene, ma all’Inter l’asticella si alza: ora servono titoli. Il Napoli è avanti, ma la squadra ha tutto per tentare lo scudetto».
IL CAMBIO DI FILOSOFIA – Secondo Suazo, rispetto all’era Inzaghi, l’Inter cerca un calcio più moderno: «Vuole linee più alte e una manovra rapida per servire subito Thuram e Lautaro. Per fortuna sono rimasti entrambi, fortissimi e interisti al 100%. Con Akanji la difesa è più solida, Sucic si sta rivelando pronto, e Calhanoglu resta decisivo».
IL TALENTO DEI GIOVANI – L’ex attaccante ha poi ricordato la “luce particolare” di Chivu e ha paragonato il percorso dell’allenatore a quello di Esteban Cambiasso: «Con il lavoro si può arrivare presto a certi livelli. Chivu era predestinato, lo stesso valeva per il Cuchu».
ESPOSITO COME CRUZ – Sui fratelli Esposito, Suazo è chiaro: «Pio è fortissimo, un dono per il calcio italiano. Non bisogna stressarlo: ha trovato un allenatore che lo conosce e lo valorizza. A differenza di Seba, che aveva davanti Lukaku con Conte. Se devo fare un paragone, a me ricorda Julio Cruz, un attaccante completissimo e più forte di quanto si pensi».