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·28 maggio 2025

Svolta Gasperini

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Il Messaggero (A. Angeloni) – E alla fine, si torna alle origini: Gian Piero Gasperini, colui che, secondo Ranieri, “all’inizio non verrà accolto bene” per poi aggiungere che “non sarà Gasperini”. L’effetto domino colpisce anche la Roma. Che ha sperato di non accogliere a Trigoria il tecnico rimasto con il cerino in mano, ma un prescelto. Il preferito di Ranieri era noto, si chiama Gasperini, indice di gradimento altissimo. Gasp è pronto, si tratta: c’erano stati contatti a febbraio, poi raffreddati dal tempo e nel tempo. Il sali/scendi di umori tra Gian Piero e l’Atalanta – specialmente da quando ha dichiarato di non rinnovare – hanno fatto sì che il discorso con Ranieri e i Friedkin restasse open. Dall’ultimo incontro con la proprietà nerazzurra, infatti, è uscito un fumo grigiastro, tendente al nero. Da qui, l’accelerazione e probabilmente la svolta. La Roma e Gasp sono in piena trattativa, manca la bottiglia da stappare.

La Roma, che già sapeva di certe problematiche, era pronta ad accoglierlo e a mettergli in mano la ricostruzione della squadra, che quest’anno ha sfiorato la Champions (scippata, tra l’altro, proprio da Gasp con la sconfitta a Bergamo) ma che il tecnico torinese dovrà modellare a sua immagine. Gli ultimi contatti con i giallorossi sono positivi e i problemi (legati alla rosa, su tutti i ruoli di Paredes e Dybala) evidenziati in passato, potranno essere superati. In questo senso ha avuto rassicurazioni. Per lui sarebbe pronto un triennale, da 15 milioni più bonus. Serve il sì definitivo. Nelle ultime ore aveva anche accarezzato l’idea Fabregas, contattato in tempi non sospetti, ma sempre in alternativa a Gasp. Cesc non era convinto di fare subito il salto in avanti, ha scelto di fermarsi a Como per un altro giro sul Lario.


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Venerdì è atteso in Italia il manager di Terzic. L’ex allenatore del Dortmund è quel profilo internazionale di cui parla a Trigoria: giovane, esperto in campo europeo e con idee tattiche molto chiare. Il problema è che con lui si dovrà ricominciare daccapo, con tutte le controindicazioni ovvie per un tecnico straniero alla prima in Italia, e questo la proprietà statunitense lo sa benissimo. I dubbi ci sono, l’allenatore piaceva alla società, un po’ meno, per i motivi di cui sopra, a Ranieri, che ha indicato da un bel po’ un professionista “nostro”.

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