Tardelli predica calma su David e Openda: «Non basta un gol per cancellare i dubbi ma…». Tirato in ballo Platini! Cosa ha detto la leggenda bianconera | OneFootball

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·28 novembre 2025

Tardelli predica calma su David e Openda: «Non basta un gol per cancellare i dubbi ma…». Tirato in ballo Platini! Cosa ha detto la leggenda bianconera

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Tardelli, leggenda della Juve, si è espresso così a proposito di David e Openda dopo i gol contro il Bodo Glimt. Tirato in ballo Platini

La notte di Champions a Bodø ha regalato alla Juventus tre punti e i primi sorrisi dei suoi nuovi attaccanti, ma il dibattito sul loro reale valore resta aperto. A intervenire sulla questione, con la saggezza di chi ha scritto la storia del club, è Marco Tardelli. L’ex centrocampista bianconero e Campione del Mondo 1982, intervenuto a La Stampa, ha analizzato il momento di Loïs Openda e Jonathan David, predicando calma e utilizzando un paragone illustre per invitare l’ambiente alla pazienza.

“Un gol non basta, ma meritano credito”

I gol segnati in Norvegia da Openda e David sono stati una boccata d’ossigeno. Tardelli, tuttavia, mantiene i piedi per terra: «Non basta un gol per cancellare i dubbi o convincersi che le difficoltà siano alle spalle».


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Ciononostante, l’ex numero 8 bianconero sottolinea l’importanza psicologica delle reti: «Certo, ritrovando fiducia obbligano a una riflessione critici e tifosi. I nuovi acquisti meritano sempre credito, serve pazienza prima di tranciare giudizi». Un appello all’equilibrio in una piazza che spesso ha fretta di emettere sentenze.

Il paragone con “Le Roi”: l’esempio di Platini

Per rafforzare la sua tesi, Tardelli tira in ballo un esempio storico potentissimo: Michel Platini. «Ho vissuto da compagno i primi mesi di Platini alla Juventus», racconta la leggenda. «Complice la pubalgia non riusciva a esprimersi ai livelli abituali, però ne conoscevamo bene il valore, abbiamo saputo aspettarlo e sostenerlo». Se anche un tre volte Pallone d’Oro ha pagato lo scotto dell’ambientamento, è giusto concedere tempo anche ai nuovi arrivati.

Il fattore Spalletti: “Inserirsi nel caos è difficile”

Infine, un’analisi sul contesto tattico. I due attaccanti sono arrivati in una fase di profonda transizione. «Sono arrivati in un momento particolare», spiega Tardelli. «La confusione che Luciano Spalletti sta cercando di scacciare non è ideale per favorire l’inserimento». Quando la squadra fatica ad aiutare le punte e manca un’identità chiara, «le responsabilità personali si moltiplicano». Il messaggio è chiaro: la Juve crescerà, e con lei i suoi attaccanti.

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