Taremi salta il Mondiale, CorSport: un aspetto ha ostacolato ulteriormente il compito dell’Inter | OneFootball

Taremi salta il Mondiale, CorSport: un aspetto ha ostacolato ulteriormente il compito dell’Inter che voleva soprattuto essere vicina al giocatore

Ora è ufficiale: Mehdi Taremi non parteciperà al Mondiale per Club. L’attaccante dell’Inter, che sarebbe dovuto arrivare venerdì a Los Angeles per unirsi al gruppo, è bloccato a Teheran. La notizia, confermata ieri, rappresenta una tegola per il tecnico Cristian Chivu, che perde una pedina fondamentale per l’attacco nerazzurro nel nuovo Mondiale per club FIFA.

La causa: il conflitto e lo spazio aereo chiuso

All’origine della mancata partenza c’è la drammatica guerra scoppiata tra Iran e Israele. L’offensiva aerea israeliana, lanciata nella notte tra giovedì e venerdì, è avvenuta a poche ore dal volo che Taremi avrebbe dovuto prendere per raggiungere gli Stati Uniti. Questo ha portato alla chiusura dello spazio aereo e ha reso di fatto impossibile per l’attaccante muoversi dalla capitale iraniana. Al momento, non esiste alcuna possibilità per lui di raggiungere il resto della squadra.

La gestione della crisi da parte dell’Inter

L’Inter si è mossa immediatamente per gestire la crisi. La società, nonostante le difficoltà logistiche acuite dalle dieci ore di fuso orario tra l’Iran e la California, si è messa subito in contatto con le autorità iraniane presenti in Italia. L’obiettivo era duplice: da un lato, cercare una soluzione che potesse sbloccare la situazione; dall’altro, e soprattutto, far sentire la massima vicinanza e il completo supporto al proprio calciatore in un momento di grande paura e incertezza personale.

Priorità alla sicurezza: Chivu studia le alternative

Nonostante i tentativi, la ragione e la prudenza hanno prevalso, portando alla decisione finale di rinunciare alla sua convocazione. L’assenza di Taremi è una complicazione tattica non da poco per Chivu, che dovrà ora studiare delle alternative per il suo reparto offensivo. Tuttavia, la priorità assoluta del club e di tutto l’ambiente nerazzurro resta la sicurezza del giocatore. Il calcio, di fronte a un dramma di questa portata, passa giustamente in secondo piano.