Juventusnews24
·31 ottobre 2025
Tatuaggio Spalletti, il mister bianconero scherza: «Per le analisi ho dato l’altro braccio…» Il siparietto in conferenza stampa sul periodo vissuto a Napoli

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Un aneddoto divertente per stemperare la tensione, una battuta per chiudere, forse, un capitolo e aprirne ufficialmente un altro. Nel giorno della sua presentazione come nuovo allenatore della Juventus, Luciano Spalletti non si è sottratto alle domande sul suo ingombrante (e trionfale) passato a Napoli. E quando si è toccato il tema del famoso tatuaggio dello Scudetto di Serie A, il tecnico di Certaldo ha risposto con l’ironia che lo contraddistingue.
PAROLE – «Ho lasciato in tutte le città qualcosa. Mi ricordo bellissime cose. A Napoli è venuta fuori una cosa superiore per la bellezza del calcio e lo Scudetto bellissimo portato a casa. Ho instaurato un rapporto particolare con quella gente e quel campionato, rimarrà tutto intatto da parte mia. Stamattina dovevo tirarmi il sangue e l’ho fatto dall’altro braccio (non quello del tatuaggio ndr) perché voglio lasciare tutto intatto…».
L’allenatore, chiamato a sostituire l’esonerato Igor Tudor sulla panchina bianconera, ha dovuto gestire la sua prima conferenza stampa in un clima carico di aspettative, ma anche di polemiche, specialmente da parte di quei tifosi che non hanno dimenticato la sua rivalità (e le sue dichiarazioni passate) ai tempi di Roma e Inter, e il suo amore dichiarato per il Napoli.
Proprio sul tatuaggio che celebra lo Scudetto partenopeo, impresso sul suo braccio sinistro, Spalletti ha deciso di giocare d’anticipo, raccontando un aneddoto curioso e divertente relativo proprio alla mattinata di oggi, il suo primo giorno ufficiale da allenatore della Juventus. Una battuta che, al tempo stesso, ribadisce il suo legame indissolubile con quel trionfo.
Una frase che ha strappato un sorriso ai giornalisti presenti, un modo brillante per disinnescare sul nascere qualsiasi polemica. Spalletti, di fatto, ha voluto dire: il passato resta, è scolpito sulla mia pelle e ne vado fiero, ma questo non c’entra nulla con la mia professionalità e la mia voglia di vincere con la Juventus.









































