Juventusnews24
·5 dicembre 2025
Tebas: «Superlega? Mi viene da ridere. Vogliono rovinare un modello che funziona. Il calcio gratis in tv non è sostenibile, lo sanno tutti»

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·5 dicembre 2025

A dodici anni e mezzo dalla sua elezione, il presidente della Liga Javier Tebas non ha perso la voglia di combattere. “Madridista confesso“, è paradossalmente considerato il nemico numero uno proprio da Florentino Perez, presidente del Real. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport Tebas rivendica il successo del nuovo contratto tv per il quinquennio 2027-2032, chiuso a cifre record (5,25 miliardi di euro, +6%) nonostante lo scetticismo iniziale di alcuni club.
IL SUCCESSO DEI DIRITTI TV: INCREMENTO DEL 6% – «Che in realtà è un 9% se consideriamo anche il pacchetto Horeca (per i locali pubblici, ndr) che noi in Spagna siamo gli unici a vendere e gestire direttamente, e la Segunda, con incasso totale di 6135 milioni. E va ricordato che la Spagna è penalizzata rispetto agli altri grandi competitor per numero di abitanti, reddito pro capite, diffusione della pay tv».
LE CHIAVI DEL SUCCESSO – «Sono tre. La prima è la lotta alla pirateria. Abbiamo ridotto del 60% il mercato illegale e la cosa inizia a riflettersi sul consumo della tv a pagamento. È stata fondamentale una sentenza giuridica che ci permette il blocco in diretta dell’usuario. In Italia sono in contatto con qualcuno? Sì, chiaro. Questa è una cosa che interessa tutti: quando interveniamo in Sud America aiutiamo anche gli altri campionati europei e la Champions. Io passo il weekend collegato a occuparmi del tema pirateria, e la Liga investe circa 10 milioni all’anno in questa battaglia. Le altre due chiavi? Abbiamo migliorato il prodotto allungando pre e post partita con qualità: l’operatore ha molti più minuti a disposizione con un’audience elevata. E poi la strategia. Abbiamo deciso di lanciare l’asta a due anni dalla scadenza dell’attuale per farla coincidere con quella della Champions. Non volevamo che i nostri offerenti portassero altrove le proprie risorse. Era un rischio ma è andata bene».
PREMIER LEAGUE E SOSTENIBILITÀ – «Più che spendere direi sprecare: ci sono ranking che analizzano il costo e l’impiego dei nuovi acquisti e i club della Liga mostrano grande efficienza. Qui le squadre spendono ciò che possono spendere. In Inghilterra, Italia e Francia c’è chi spende più di quanto guadagna e a medio termine lo paghi. Ci sono Paesi che creano inflazione nel mercato e nei salari. La Liga continua a essere competitiva in Europa, e bisogna anche comparare i risultati con la sostenibilità economica dei club. In Inghilterra incassano molto più di noi e della Bundesliga, che necessità hanno di indebitarsi tanto? Stanno costruendo un modello d’industria sequestrato dal debito».
REGOLE FINANZIARIE, INFRASTRUTTURE E GIOVANI – «Proteggiamo i club con norme che hanno votato loro e che ne difendono l’integrità economica. Puntiamo su infrastrutture e talento: il 75% dei 2 miliardi che abbiamo messo a disposizione delle società grazie al “Plan Impulso” del fondo Cvc è stato vincolato a investimenti in stadi e centri di formazione. Migliorano le entrate da Matchday e la produzione di qualità, anche attraverso le competizioni: in Italia si continua a giocare il Primavera, che non è competitivo. Non serve a niente. In Inghilterra lo stesso. Le seconde squadre dei nostri club giocano in seconda, terza o quarta serie contro rivali forti. E i giovani si formano».
LA SERIE A PERDE IL TRENO – «Resta un campionato di riferimento ma sta perdendo il treno perché non tutti hanno capito che al centro del movimento va messa la Serie A e non gli interessi personali».
SUPERLEGA E CALCIO GRATIS – «Prima parliamo della Superlega: in 4 anni hanno presentato 4 formati diversi di competizione, non è una cosa seria. Unify (la piattaforma per il calcio gratis promessa da A22, ndr) è la stessa cosa. Mi viene da ridere: parlano del successo tv del Mondiale per Club quando si sa che per i diritti è stata fatta un’operazione Arabia-Dazn-Fifa. Il Ceo di Dazn Segev l’ha detto qualche settimana fa, il calcio gratis non è un modello sostenibile. Perché? Perché il mercato pubblicitario del calcio è saturo, e lo sanno. Quella della Superlega è una strategia per rovinare il modello attuale, che è sostenibile, e farne uno proprio. Non sono riusciti a trovare una sola persona che si occupi di diritti tv in ambito sportivo che dica che può funzionare il calcio gratis. Lo dice solo Bernd Reichart, il Ceo di A22».
LA RICHIESTA DANNI DEL REAL ALLA UEFA – «Una barzelletta. Potranno richiedere i danni per le spese sostenute, ma non certo quella cifra (4,5 miliardi, ndr): non hanno perso niente perché nella loro competizione non c’erano club. La denuncia serve solo per fare pressione sulla Uefa».
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