Juventusnews24
·29 dicembre 2025
Tether Juve e non solo: il mondo delle crypto valute è sempre più immerso nel calcio! L’analisi su quanto sta accadendo in questo periodo storico

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Il legame tra finanza digitale e sport sta raggiungendo livelli di pervasività mai visti prima, con la Serie A che diventa terreno di conquista per i giganti della blockchain. Il caso più eclatante e discusso è senza dubbio quello che lega Tether e la Juve, un binomio che ha rischiato seriamente di trasformarsi in un passaggio di proprietà storico. La società emittente della celebre stablecoin USDT non si è limitata a recitare il ruolo di semplice partner commerciale, ma ha scalato le gerarchie societarie fino a diventare il secondo azionista del club bianconero, detenendo oggi una quota rilevante pari all’11,5%. L’ambizione del gruppo non si è fermata qui: nelle scorse settimane, Tether ha presentato un’offerta concreta per acquisire la maggioranza delle quote, un tentativo di scalata prontamente respinto da Exor, che ha ribadito la ferma volontà di mantenere il controllo del club.
Questo episodio non rappresenta un caso isolato, ma è la punta dell’iceberg di un fenomeno globale inarrestabile. Secondo il report MarketPlace di SportQuake, il calcio ha assorbito quest’anno ben 243 milioni di dollari in sponsorizzazioni crypto, quasi la metà dell’intera spesa sportiva del settore, cresciuta fino a 565 milioni. L’obiettivo di colossi come Crypto.com o Gate.io (sponsor dell’Inter) è strategico: utilizzare la “tribù” calcistica per ottenere legittimazione, fiducia su larga scala e convertire i tifosi in “first-time depositors”. Come spiega l’esperto Vincenzo Imperatore, in un sistema calcio strutturalmente indebitato, queste risorse fresche e superiori alla media rappresentano ossigeno puro.
Se in Premier League il 70% dei club ha partnership attive, in Italia lo scenario si evolve rapidamente. Oltre all’affare Tether Juve, si registra l’ingresso di Dogecoin nella Triestina. La strategia è sfruttare l’audience globale per costruire reputazione in mercati volatili. Nonostante il “no” incassato dalla famiglia Agnelli-Elkann, la presenza massiccia di Tether nell’azionariato conferma che le criptovalute non sono più semplici comparse, ma attori protagonisti pronti a sfidare gli assetti proprietari tradizionali.









































