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·24 ottobre 2025

Tether prevede utili per 15 miliardi di dollari nel 2025

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Tether si aspetta profitti vicini ai 15 miliardi di dollari quest’anno, mentre la rapida crescita dell’emittente di stablecoin continua ad attirare investitori desiderosi di sostenere l’azienda, ancora oggi a conduzione privata. Lo riporta Bloomberg.

La società con sede a El Salvador, che emette USDT, la più grande stablecoin al mondo, ha catturato l’attenzione dei mercati finanziari il mese scorso, dopo la notizia di trattative per raccogliere fino a 20 miliardi di dollari in cambio di una partecipazione di circa il 3% nell’azienda. Un’operazione del genere valuterebbe Tether intorno ai 500 miliardi di dollari, proiettandola tra le aziende private più preziose del pianeta.


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«Quest’anno ci avvicineremo a un altro profitto di 15 miliardi di dollari. È qualcosa di molto raro», ha dichiarato l’amministratore delegato di Tether, Paolo Ardoino, in un’intervista a margine del “Plan B Forum” di Lugano, in Svizzera.

Le stablecoin sono criptovalute che mirano a mantenere un rapporto di valore uno a uno con un altro asset, di solito una valuta tradizionale come il dollaro statunitense. Il token USDT di Tether si basa su una riserva composta principalmente da contanti e titoli di Stato USA a breve termine, che garantisce l’ancoraggio al dollaro. Lo scorso anno, tale riserva ha generato per Tether circa 13 miliardi di dollari di profitti, grazie ai tassi d’interesse elevati.

Secondo i dati di DefiLlama, oggi sono in circolazione circa 183 miliardi di dollari in USDT, pari a circa il 60% dell’intero mercato delle stablecoin. Pur non avendo alcun bisogno di investimenti esterni, data la redditività eccezionale, Ardoino ha ammesso che è difficile ignorare l’interesse ricevuto: «Siamo stati contattati da un numero enorme di aziende che vogliono investire in noi. Dobbiamo fissare un punto fermo su una valutazione che riteniamo ancora molto bassa».

Tra i soggetti coinvolti nelle trattative, secondo quanto riportato da Bloomberg, figurano giganti come SoftBank Group Corp. e Ark Investment Management. Il sostegno di questi due colossi della finanza potrebbe aiutare Tether a espandersi ulteriormente e a ottenere maggiore legittimità nel mondo tecnologico e finanziario.

«Ci sono molti fondi e fondi tech che hanno in portafoglio aziende che potrebbero utilizzare parte della nostra tecnologia e dei nostri servizi», ha spiegato Ardoino. «Si tratta di creare sinergie e generare un impatto più grande». Tuttavia, non ha voluto rivelare i nomi dei potenziali investitori. «Abbiamo un margine di profitto del 99%», ha aggiunto. «Non esiste nessun’altra azienda al mondo che possa vantare un dato simile».

Tether non ha però chiarito se i dati economici che cita siano sottoposti agli stessi standard di rendicontazione richiesti alle società quotate in borsa. Tether ha annunciato un piano per tornare negli Stati Uniti entro la fine dell’anno, con un nuovo progetto legato a una stablecoin chiamata USAT, nel tentativo di sfruttare le politiche pro-crypto del presidente Donald Trump.

Nel frattempo, l’azienda ha ampliato rapidamente il proprio portafoglio di investimenti, includendo anche un importante ingresso nel mondo del calcio italiano: Tether ha infatti acquisito l’11,5% del capitale della Juventus. La società ha già presentato una lista di due candidati per il nuovo consiglio di amministrazione del club bianconero, che sarà votato durante l’assemblea degli azionisti del mese prossimo.

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