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·24 marzo 2025

Thiago Motta abbandonato dopo l’esonero: solo un giocatore lo ha salutato

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Silenzio assordante nello spogliatoio della Juve dopo l’esonero di Thiago Motta: solo Samuel Mbangula lo saluta.

Il silenzio che avvolge lo spogliatoio della Juventus a seguito dell’esonero di Thiago Motta è tanto significativo quanto inquietante. A distanza di quasi 24 ore dall’annuncio ufficiale, dei 28 giocatori che compongono la rosa bianconera, solo uno ha sentito il bisogno di salutare l’ex allenatore: Samuel Mbangula.


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Il saluto di Mbangula è arrivato tramite una storia su Instagram, dove il belga ha scritto: “Grazie per tutto mister. Non vi ringrazierò mai abbastanza per avermi dato fiducia fin dal primo giorno e per avermi permesso di realizzare una parte del mio sogno, la più importante in ogni caso. Ci avete sempre voluto il meglio da quando siete arrivati e ce lo avete dimostrato. Vi auguro il meglio per il futuro“. Un gesto che risalta ancor di più considerando che era stato proprio Motta, lo scorso 19 agosto, a lanciarlo a sorpresa da titolare nella partita contro il Como, un esordio in Serie A che ha stupito molti.

Da allora, Mbangula ha ripagato la fiducia con 4 gol e 5 assist in poco più di 1.000 minuti giocati, mostrando anche una grande mentalità come testimoniato dalla sua dichiarazione dopo il gol decisivo contro il PSV nei playoff di Champions League: “Non ho scuse per questa prestazione“, una frase che ha fatto da manifesto alla sua attitudine alla Juventus.

Spogliatoio (dis)unito, nessuno contro la decisione della società di esonerare Motta

Tuttavia, per quanto riguarda gli altri membri della squadra, il silenzio è stato totale. Nonostante molti calciatori della Juve non siano particolarmente attivi sui social, la totale assenza di messaggi di commiato a Motta da parte dei compagni di squadra non passa inosservata. Tra coloro che hanno preferito non commentare, c’è Mattia Perin, che solo due mesi fa aveva salutato calorosamente Danilo, e che ora ha scelto di postare storie sulla Milano-Sanremo e sul suo podcast che tratta temi delicati come la depressione negli sportivi. Allo stesso modo, altri giocatori come Yildiz, Conceiçao, Koopmeiners, Vlahovic, Bremer e Locatelli hanno aggiornato i propri follower su altri temi, come le prestazioni con le rispettive nazionali o momenti di vita privata, senza fare alcun cenno al destino dell’ex allenatore.

Questo silenzio, che sa di gelo, lascia intuire un rapporto mai veramente sbocciato tra Motta e la squadra. Una freddezza che, da quanto emerso, sembra essere alla base del divario tra l’allenatore e i giocatori, e che potrebbe aver influito su una gestione tecnica mai completamente riuscita a compiere il salto di qualità che tutti si aspettavano. Un silenzio che, invece di parlare di stima o affetto, sembra riecheggiare la distanza emotiva che ha caratterizzato l’esperienza bianconera di Motta.

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