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·26 marzo 2025
Thiago Motta Juventus in 10 momenti: mercato, partite simbolo e naufragio. Cosa c’è dentro il ‘the end’ dell’ormai ex tecnico bianconero

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·26 marzo 2025
La Juventus, domenica pomeriggio, ha deciso di esonerare con effetto immediato Thiago Motta per affidare la panchina a Igor Tudor. Una storia di speranze non mantenute, quella tra il tecnico italo-brasiliano e la Vecchia Signora, che si è chiusa con un velo di tristezza collettivo. Un’allucinazione collettiva (citando Fedez) che ha colpito tutto l’ambiente bianconero, terminata nel peggior modo possibile. Andiamo a ripercorrere i 10 momenti più significativi che hanno caratterizzato quest’avventura.
Thiago Motta alla Juventus è stato un qualcosa di fortemente voluto da Giuntoli. I due hanno dato inizio all’annata con due scelte davvero molto forti, che hanno scatenato grande discussione tra i tifosi: Szczesny e Chiesa fuori rosa. I due sono stati dei pilastri della Juventus del passato: entrambi, però, non sono stati considerati idonei a questo nuovo progetto.
Il tifo bianconero ha vissuto un’estate ricca di sogni. Otto acquisti di livello assoluto (tra cui Koopmeiners) e le prime due vittorie in campionato (entrambe per 3-0) ha portato tutto l’ambiente a pensare di poter combattere per gli obiettivi massimi.
La Juventus si è ripresentata alla Champions League (dopo un anno d’assenza) con due vittorie impattanti. La prima in casa contro il PSV per 3-1 con il destro a giro di Yildiz alla Alex Del Piero; la seconda, invece, in 10 uomini a Lipsia per 2-3. La foto dell’abbraccio di tutta la squadra con Thiago Motta al gol vittoria di Conceicao è probabilmente il punto più dolce raggiunto dal tecnico nella sua esperienza bianconera.
Sempre nella notte di Lipsia è avvenuto un fatto che ha condizionato in maniera impattante la stagione della Juventus: la rottura del legamento crociato di Bremer. Da quel momento in poi la solidità difensiva mostrata nelle prime partite (un gol subito in sette gare) è venuta a mancare.
Dopo una serie di pareggi con poche emozioni la Juventus ha regalato ai propri tifosi una rimonta clamorosa in casa dell’Inter. Sotto 4-2 a 20 minuti dalla fine un Yildiz scatenato (entrato dalla panchina) realizzò una doppietta portando la sua squadra ad un pareggio pazzo (4-4).
A pochi giorni dall’apertura del mercato di gennaio, le strade tra Thiago Motta e Danilo si separarono, tanto da non convocarlo più fino alla fine del mese, quando si trasferì al Flamengo. La Juventus, dunque, ha affrontato la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita senza il suo capitano, uscendo in maniera burrascosa nella semifinale contro il Milan (1-2), nonostante fosse in vantaggio di un gol a 20 minuti dalla fine.
Dopo una serie di pareggi che hanno creato grande malumore arrivarono nel mese di febbraio due vere e proprie mazzate. La prima – il 19 marzo – con l’uscita dai Play-Off di Champions League contro il PSV (3-1), nonostante la vittoria nella gara d’andata (2-1). La seconda – la più dolorosa – l’eliminazione dai quarti di finale di Coppa Italia ai danni dell’Empoli (1-1 con calci di rigore). Lo sfogo a fine partita di Thiago Motta con la stampa in cui ha affermato di provare vergogna è già un pezzo di storia.
Nel bel mezzo di queste delusioni il 3 marzo, grazie alla vittoria contro l’Hellas Verona per 2-0, la Juventus si è portata a soli sei punti dal primo posto con un Juventus-Atalanta ancora da giocare. Gran parte del tifo bianconero ha iniziato a credere a questo traguardo: quanto successo dopo, però, ha cancellato ogni tipo di sorriso.
Con la speranza di accorciare ulteriormente sulle prime della classe la Juventus, lo scorso 9 marzo, ha perso in casa per 0-4 contro l’Atalanta, con gran parte dei tifosi che hanno abbandonato lo stadio prima della fine del match. Poi, una settimana dopo, la mazzata finale: la sconfitta per 3-0 in trasferta contro la Fiorentina. Questa è stata l’ultima partita di Thiago Motta sulla panchina della Juventus.
Pochi minuti dopo la debacle contro la Fiorentina Cristiano Giuntoli ha confermato davanti ai media Thiago Motta. Quest’apparente tregua, però, è sfociata nell‘evoluzione totale dei giorni seguenti, che hanno portato al suo esonero e all’avvento di Igor Tudor alla Juventus.