Torino, Claudio Sala svela: «Scudetto 76? Vi racconto quei dieci minuti in attesa…della Juve» | OneFootball

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·22 ottobre 2025

Torino, Claudio Sala svela: «Scudetto 76? Vi racconto quei dieci minuti in attesa…della Juve»

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Claudio Sala racconta gli aneddoti e i retroscena sullo scudetto del 1976 col Torino, quei dieci minuti ‘sospesi’ in attesa del risultato della Juve e tanto altro

Dieci minuti possono durare un’eternità, dare l’impressione di non finire mai, dilazionarsi nello spazio e nel tempo al di là di ogni possibile immaginazione. A maggior ragione, se da quei dieci minuti può dipendere la vittoria di uno scudetto, il primo – nella storia del Torino – dopo la tragedia di Superga. Per sapere cosa ha provato Claudio Sala in quell’istante e conoscere i retroscena su uno dei campionati più iconici e indimenticabili della storia del calcio italiano basta ascoltare le ultime dichiarazioni rilasciate dal classe ‘47.

Intervenuto sul canale YouTube di Nicolò Bono l’ex granata ha ripercorso il cammino culminato con la vittoria del campionato nel 1967. Gli fanno eco i compagni di un tempo Giuseppe Pallavicini e Nello Santin. Spazio anche per i retroscena sulla stagione successiva (segnata dalla ‘rivincita’ della Juventus), con una panoramica conclusiva sullo stato attuale di salute del Torino targato Urbano Cairo. Ecco alcuni estratti salienti dei pensieri di Sala:


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IL RICORDO DELLO SCUDETTO COL TORINO – «27 anni! Finalmente siamo riusciti a colmare questo gap (dall’ultimo scudetto del Grande Torino) con la vittoria del Toro degli Invincibili. Nessuno se l’aspettava perché siamo partiti come una formazione che poteva far bene, ma assolutamente non poteva vincere lo scudetto. Mentre invece è arrivato un allenatore come Radice che aveva un grande carattere, ha praticamente fatto fuori tutti i vecchi e ha fatto una squadra innovativa, con ragazzi giovani che l’hanno seguito. E seguendo lui siamo arrivati finalmente allo scudetto».

L’ULTIMA VITTORIA CON IL CESENA E QUEI DIECI MINUTI CRUCIALI – «L’ultima partita avevamo il braccino corto (sorride, ndr) perché sembrava sulla carta la più facile, invece è finita 1-1 con un’autorete che ha dell’incredibile. Quindi siamo stati sospesi per 10 minuti fin quando non è arrivato il fischio finale della Juventus: poi eravamo vincitori!».

LA STAGIONE SUCCESSIVA – «Abbiamo rischiato di fare il bis, ma essendo il Torino a Torino, la Juventus non poteva permettersi di perdere due anni di fila uno scudetto. Quindi quella è stata la mossa che ha fatto sì che la Juventus riuscisse ad arrivare prima per un punto. Con una media notevole, perché ha fatto 51 punti su 60 e noi abbiamo fatto 50 punti su 60. Avevamo vinto lo scudetto a 45…l’abbiamo perso a 50. La Juventus ha perso 10 punti in tutto e noi ne abbiamo persi 11».

IL TORINO DI CAIRO – «Manca una programmazione. La programmazione dipende dall’allenatore, dipende dal direttore sportivo, dipende dal presidente. Quindi questo non facilita la crescita di un Toro che cambia pelle ogni anno, quindi non ha mai un’intelaiatura base per poter costruire e poter prelevare giocatori che possono essere utili per la causa granata».

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