Tra il no a Tether e possibili interessamenti sauditi, Elkann ha bisogno di un suo Boniperti (e probabilmente non solo) per la Juventus | OneFootball

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Calcio e Finanza

·20 dicembre 2025

Tra il no a Tether e possibili interessamenti sauditi, Elkann ha bisogno di un suo Boniperti (e probabilmente non solo) per la Juventus

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L’anticipazione di Calcio e Finanza circa il lancio dell’offerta di acquisto sulla Juventus da parte di Tether (poi puntualmente confermata nella stessa serata di venerdì 12 dicembre dalla nota ufficiale della società di stablecoin), ha svelato un’operazione che, per quanto non sia andata a buon fine, ha in sé un valore epocale.

E questo non solo nel mondo del calcio ma in quello molto più ampio dell’economia italiana: sinora infatti non era mai avvenuto (almeno sino a venerdì scorso) che qualcuno lanciasse un’opa se non ostile, quantomeno non concordata, su una società controllata dalla dinastia più potente del Paese, ovvero quella degli Agnelli-Elkann (l’opa di Roberto Colaninno e soci su Telecom Italia di fine secolo scorso fu ostile e Ifil, l’attuale Exor, era uno dei soci del nocciolino che esprimeva il management di Telecom. Che però non era controllata dagli Agnelli)


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Se poi si aggiunge il particolare, non certo secondario, che l’oggetto dell’operazione è la Juventus, ovvero la società di calcio più amata d’Italia e più vincente in ambito nazionale, allora questo non può che ingrandire la magnitudo della vicenda, che intreccia calcio, potentati economici emergenti e dinastie che, tra luci e ombre, hanno costruito la storia di questa nazione.

In questo quadro Calcio e Finanza è in grado di aggiungere un altro tassello du cui bisogna necessariamente dare cronaca: nella Torino importante in termini di business, quella per intenderci non lontana dai vertici di Exor, circola una voce secondo la quale emissari sauditi abbiano ventilato un possibile interessamento verso l’asset Juventus  con una valutazione della società bianconera di circa 2 miliardi, ovverosia il valore che da sempre Exor considera adeguato per il club nonostante l’effettiva capitalizzazione di borsa. Il tutto tenendo presente due elementi:

  • Il rumor effettivamente circola negli ambienti di business molto alti;
  • Elkann, che ha buoni rapporti diretti con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, sta negoziando la cessione di Gedi con il businessman greco Theodore Kyriakou, che a sua volta vanta legami con lo stesso bin Salman. Una società del fondo saudita PIF, circa tre anni fa ha investito 225 milioni in Antenna Greece Bv, società che fa parte della galassia dell’imprenditore ellenico.

Detto questo, quand’anche la voce avesse fondamento, bisognerà poi vedere quale possa essere la decisione e le volontà di Elkann anche alla luce delle recenti dichiarazioni sulla Juventus «che non è in vendita».

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