Trezeguet ricorda: «Quando arrivai alla Juve mi fecero capire una cosa importante. Su Del Piero…» | OneFootball

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·10 ottobre 2025

Trezeguet ricorda: «Quando arrivai alla Juve mi fecero capire una cosa importante. Su Del Piero…»

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Trezeguet: «Alla Juventus ho capito che contava solo vincere»

David Trezeguet è stato tra i protagonisti del Festival dello Sport di Trento, dove ha ripercorso la sua carriera con passione e sincerità. Un viaggio nel tempo fatto di ricordi, aneddoti e riflessioni, soprattutto sul suo profondo legame con la Juventus, un club che – parole sue – gli ha insegnato una sola cosa: vincere, sempre.

Arrivato giovanissimo alla Juve, Trezeguet non ha avuto un impatto immediato. In uno spogliatoio ricco di campioni e nazionali, il suo ingresso non fu semplice. Eppure, tra la concorrenza e la pressione, il francese ha saputo imporsi. Memorabili le parole di Moggi, Giraudo e Bettega all’inizio dell’avventura: «Ti abbiamo preso solo per segnare». Una missione che Trezeguet ha preso sul serio, chiudendo la prima stagione con 35 gol e un regalo «salato» per Lippi, come promesso al tecnico.


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Il rapporto con Del Piero è stato uno dei più iconici: «Ci capivamo a occhi chiusi», ha ricordato con affetto. Insieme, sono riusciti a scrivere pagine importanti della storia juventina, superando miti come Platini e Boniperti.

Ma non sono mancati i rimpianti. Il primo, la finale di Champions del 2003 persa contro il Milan. «Moralmente arrivammo meglio, ma non bastò. Non fu una partita bella, e non vincere è stato il mio più grande rammarico.» Dopo quella finale, nonostante l’arrivo di altri campioni, Trezeguet sentiva che qualcosa si era perso.

La discesa in Serie B nel 2006 è un’altra tappa che l’attaccante francese racconta con orgoglio. «Avrei potuto andare via, ma sentivo il bisogno di restituire qualcosa alla Juventus.» Un campionato difficile, ma vissuto con entusiasmo, al fianco di una tifoseria ancora più affezionata. «Ogni trasferta sembrava una festa. Ogni vittoria, una dimostrazione di orgoglio.»

Sul piano personale, Trezeguet ha parlato anche del Mondiale 2006, del rapporto difficile con Domenech e del sogno sfumato di partecipare al suo quarto mondiale. «Mi manca quella Coppa, anche solo per sentirmi parte di quella storia.»

Infine, un pensiero su Camoranesi, amico silenzioso ma presente: «Uno dei più forti con cui ho giocato. Non amava i riflettori, ma sapeva fare tutto.»

Oggi, ovunque vada, Trezeguet sente ancora l’amore del popolo juventino. Un amore guadagnato a suon di gol, sacrifici e fedeltà assoluta a una maglia che non ha mai smesso di sentirsi cucita addosso.

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