BundesItalia
·24 novembre 2020
In partnership with
Yahoo sportsBundesItalia
·24 novembre 2020
Paris Saint-Germain-RB Lipsia è stata la semifinale della Champions League 2019/20 e quest’anno una delle sfide fase a gironi. L’incontro tra i parigini e i sassoni è soprattutto il confronto tra due allenatori tedeschi, Thomas Tuchel e Julian Nagelsmann, con qualche punto in comune e una storia che si è più volte incrociata.
Maledetti infortuni – Tuchel e Nagelsmann hanno avuto entrambi una breve carriera come calciatori. Nagelsmann, classe 1987, nativo di Landsberg am Lech, città della Baviera, famosa per essere la sede di un carcere (quella dove Adolf Hitler scrisse il “Mein Kampf”), ha giocato come difensore nel settore giovanile dell’Augsburg prima e del Monaco 1860, passando poi alle squadre Amateure, senza però mai esordire a livello senior. Tuchel, classe 1973, anche lui difensore, invece tra i “grandi” ci è arrivato, vestendo le maglie dello Stuttgarter Kickers e dell’Ulm. Entrambi hanno dovuto smettere per colpa degli infortuni: l’allenatore del RasenBall a 20 anni per ripetuti fastidi al menisco e alle cartilagini, aggravata dalla minaccia di artrosi, il tecnico del PSG a 25 anni anche lui per problemi alle cartilagini.
Il primo incontro – Nel 2007/08 Nagelsmann gioca nelle riserve dell’Augsburg ed è reduce da un’operazione. Durante la riabilitazione sente ancora male e i medici scoprono che il problema è più grave del previsto. Si sottopone ad un altro intervento in artroscopia. In teoria potrebbe ancora giocare ma sente troppo dolore. Il suo allenatore è il 35enne Thomas Tuchel. Dato che l’Augsburg lo paga, l’attuale allenatore campione di Francia gli propone di andare a osservare gli avversari della formazione II nella Landesliga.
“Ero il suo allenatore, era sempre infortunato. Non abbiamo potuto fare molte cose, gli abbiamo proposto di fare l’osservatore studiando gli avversari. Era molto preciso. Trovarci nelle semifinali è incredibile”.
Julian esordisce a Gersthofen, a nord di Augsburg.
“Era divertente – ha raccontato Nagelsmann ai biografi di Thomas Tuchel – all’inizio ci andavo con la mia attuale fidanzata (che poi è diventata sua moglie n.d.R). Lei filmava con una handycam, io prendevo appunti. Foglietti, matite e telecamera. Non c’era nient’altro”.
A Tuchel, che lascia il ragazzo lavorare in libertà, il lavoro di Nagelsmann piace così tanto che qualche settimana dopo l’allenatore gli consiglia di provare a fare l’allenatore. Julian, che quell’anno perderà il padre e che ha in cantiere di studiare management, lo ascolta. Nove anni e qualche esperienza nel settore giovanile dopo, tra Augsburg, Monaco 1860 e Hoffenheim, esordirà in Bundesliga.
La benedizione di Rangnick – Nelle loro carriere sia Tuchel che Nagelsmann hanno incrociato la strada di Ralf Rangnick. Il “Professore” era stato a fine Anni Novanta allenatore di Tuchel all’Ulm, dove si giocava, all’epoca in maniera rivoluzionaria per la Germania, con il Gegenpressing e la linea a quattro senza libero e soprattutto è stato Rangnick, ai tempi dello Stoccarda, a chiedere all’allenatore del PSG se volesse cominciare a lavorare con il settore giovanile. E l’ex di Schalke 04, Hannover e RB l’avrebbe pure voluto sulla sua panchina dei sassoni nel 2015 ai tempi della 2.Bundesliga. Tuchel invece si accaserà al Borussia Dortmund. Quattro anni dopo, nel 2019, al Rasenball di Rangnick arriverà proprio Nagelsmann, considerato dai vertici della società ideale per la prosecuzione del progetto dei “Tori Rossi”.
Rapporti “istituzionali” – Dopo essere stati uno allenatore dell’altro, Thomas e Julian si sono incontrati tre volte in match ufficiali, tutti e tre in Bundesliga, quando Nagelsmann era al timone dell’Hoffenheim e Tuchel al Borussia Dortmund. Il più giovane non ha mai vinto, pareggiando solo una volta 2-2 nel dicembre 2016, alla prima stagione completa in panchina.
I rapporti tra i due, nonostante la stima, il rispetto e la riconoscenza che Nagelsmann ha esternato al suo ex allenatore, non sono più così stretti. Come quando Tuchel, che il tecnico del Lipsia comunque non considera comunque il suo mentore, aveva conosciuto anche la fidanzata e la famiglia di Julian. Ora si scambiano di tanto in tanto sms e poco altro. Di certo si rivedranno ancora in campo.