Juventusnews24
·27 ottobre 2025
Tudor a Sportmediaset: «Non è che la Lazio ha fatto una partitona e noi male. Voci sull’esonero? Negli anni sono migliorato…»

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È un Igor Tudor visibilmente amareggiato quello che si presenta ai microfoni di Sportmediaset nel post-partita di Lazio-Juve. Il tecnico bianconero non nasconde la frustrazione per una sconfitta arrivata al termine di una settimana che, a suo dire, non lasciava presagire un simile epilogo.
«È una grande delusione, la squadra si è preparata bene negli allenamenti e nel riscaldamento. E invece non è bastato», ha esordito l’allenatore. Il problema, secondo Tudor, è ormai chiaro e conclamato: la squadra produce ma non concretizza. «Quando si arriva lì manca serenità, l’ultimo passaggio o l’ultimo tiro. Se non si fa gol è difficile vincere».
Di fronte a questa crisi di risultati e di fiducia, l’allenatore indica la sua unica ricetta per uscire dal tunnel: «Da allenatore continuo ad aiutare col lavoro, a stare vicino ai ragazzi e ai giocatori. È l’unico modo».
L’analisi di Tudor si sposta poi sui dettagli che stanno condannando la Juventus, sottolineando come la squadra sia fragile e paghi a caro prezzo ogni disattenzione. «Bisogna cercare di essere più offensivi senza concedere dietro. In questo momento in ogni partita facciamo uno sbaglio individuale che ci costa tanto. Magari è un momento, bisogna essere uniti e ripartire».
Tudor, però, non vuole sentir parlare di scarso impegno o di approccio molle. «Non è che la Lazio ha fatto una partitona e noi abbiamo fatto male, abbiamo fatto le cose anche giuste. Non posso dire che è mancata la voglia o che siamo entrati molli. Ma bisogna dare qualcosa in più».
Infine, una battuta inevitabile sul suo futuro e sulle voci di esonero, che il tecnico croato liquida con filosofia zen: «Si parlerà del mio esonero? Fa parte del calcio. Io sono concentrato sulla squadra, questa vita va vissuta nel presente. Solo così puoi fare questo lavoro. Pensando a un piccolo passo avanti e all’allenamento di domani. Con gli anni sono migliorato da questo punto di vista».
Chiusura laconica sull’episodio del rigore non concesso a Conceicao: «Rigore? Non l’ho visto».









































