Juventusnews24
·5 novembre 2025
Tudor Comolli, retroscena sulla rottura: «Da quel momento in avanti il rapporto si è irrimediabilmente incrinato». La rivelazione

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·5 novembre 2025

L’esonero di Igor Tudor, arrivato in modo inaspettato a inizio stagione dopo soli sette mesi, è stato il culmine di una crisi profonda. Ma alla base della rottura tra il tecnico croato e la dirigenza bianconera non ci sarebbero stati solo i risultati negativi o i presunti problemi di spogliatoio. Secondo una clamorosa indiscrezione svelata dall’esperto di mercato Alfredo Pedullà, il vero motivo del contendere sarebbe maturato sul mercato, attorno al nome di Randal Kolo Muani.
La ricostruzione di Pedullà è chiara: il motivo del contendere tra Damien Comolli e Igor Tudor era maturato dal mancato riscatto di Kolo Muani dal Paris Saint-Germain. L’attaccante francese, che era stato la prima scelta del tecnico croato per rinforzare l’attacco, era l’uomo su cui la Juventus aveva concentrato le sue prime attenzioni. Tudor ha aspettato tutta l’estate l’arrivo del francese, sperando che la trattativa con il PSG si sbloccasse e che la dirigenza riuscisse a portarlo a Torino.
Ma il finale è stato amaro per la Juventus e per Igor Tudor. La trattativa con il PSG non si è sbloccata in tempo e, all’ultimo giorno di mercato, Kolo Muani si è accasato al Tottenham (in prestito, ndr). Di fronte al vuoto lasciato dalla mancata operazione, e con l’urgenza di completare il reparto offensivo prima della chiusura delle trattative, la Juventus ha virato con decisione su Loïs Openda. L’attaccante belga, arrivato dal Lipsia con la formula del prestito con obbligo (condizionato) di riscatto, è stato il ripiego dell’ultimo minuto.
E qui è nato il problema: Openda non era gradito da Tudor. La scelta di acquistare un giocatore che non rientrava nelle sue prime richieste, e per di più all’ultimo istante utile, ha creato una profonda frizione tra l’allenatore e la dirigenza, in particolare con Damien Comolli. Una mossa che il tecnico croato non avrebbe digerito, alimentando il malcontento che, complice la crisi di risultati, è poi sfociato nell’esonero a ottobre.
L’analisi di Pedullà è un retroscena fondamentale: l’instabilità sulla panchina bianconera non è solo una questione di feeling nello spogliatoio o di modulo, ma affonda le radici in un mercato estivo in cui le prime scelte (Kolo Muani) non sono arrivate e i ripieghi (Openda) non sono stati accettati. La Juventus volta pagina con Luciano Spalletti, ma il fantasma del francese e il mancato feeling tra Tudor e Openda restano un monito per il calciomercato Juve futuro.









































