Juventusnews24
·25 ottobre 2025
Tudor indica i leader della Juve del futuro: ha fatto i loro nomi nella conferenza stampa alla vigilia della Lazio. L’investitura del croato

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·25 ottobre 2025

In un momento delicato, in cui la Juventus cerca certezze e punti di riferimento per uscire dalla crisi, Igor Tudor guarda avanti e individua i leader del futuro. Nella conferenza stampa di vigilia della delicatissima trasferta contro la Lazio, il tecnico bianconero ha risposto a una domanda sulla leadership all’interno dello spogliatoio, facendo nomi e cognomi ma lanciando anche un piccolo monito generazionale.
L’allenatore bianconero parte dalle certezze attuali, dai giocatori che già oggi rappresentano dei fari per il gruppo, per poi proiettarsi sul futuro, indicando chi, per caratteristiche e personalità, è destinato a prendersi la squadra sulle spalle. Ha elogiato diversi profili, sottolineando per ciascuno le qualità che li rendono potenziali leader.
LEADER FUTURI – «Manuel [Locatelli] c’è sempre, Perin, Thuram in futuro ha questa personalità. Kenan [Yildiz] è un leader per il modo di fare, per il comportamento, il modo di fare. Anche Vlahovic col suo peso e la sua personalità, David può dire qualcosa che è uno giusto e fa le cose per bene. Ognuno deve tirare fuori questa cosa qua.»
L’investitura di Tudor è importante e significativa. Locatelli e Perin sono i punti fermi del presente. Ma per il futuro, il tecnico vede in Khéphren Thuram la «personalità» giusta per guidare il gruppo. Vede in Kenan Yildiz un leader naturale, non tanto per le parole, quanto per «il modo di fare, per il comportamento», un esempio silenzioso ma costante. Riconosce a Dusan Vlahovic il «peso e la personalità» del campione, capace di incidere anche fuori dal campo. E promuove anche Jonathan David, definendolo «uno giusto», un professionista che «fa le cose per bene», un altro tipo di leadership basata sull’esempio. L’invito finale, «Ognuno deve tirare fuori questa cosa qua», è una chiamata collettiva alla responsabilità, un modo per dire che la leadership non deve essere appannaggio di pochi, ma una qualità diffusa all’interno dello spogliatoio.
Subito dopo, però, Tudor ha voluto aggiungere una riflessione più generale, quasi un piccolo avvertimento sulle tendenze caratteriali delle nuove generazioni, che a suo dire peccano un po’ di egocentrismo.
MENO EMPATIA, PIÙ EGOISMO – «Tutte le generazioni hanno sempre un pensiero a se stessi che agli altri. Hanno meno empatia nel mondo e più egoismo, questo è un errorino».
Un “errorino”, come lo definisce lui, che però può fare la differenza nella costruzione di un gruppo vincente. La capacità di mettersi al servizio della squadra, di pensare al bene comune prima che a quello individuale, è una dote fondamentale che Tudor cerca nei suoi leader. Il suo è un richiamo sottile ma chiaro: per diventare veri trascinatori, non basta il talento o la personalità, serve anche quella «empatia», quella capacità di fare gruppo che, secondo il tecnico, oggi è un po’ più rara.
In un momento in cui la Juventus ha un disperato bisogno di ritrovare unità e compattezza, le parole di Tudorassumono un peso specifico enorme. Ha indicato i suoi potenziali leader, ma ha anche tracciato la strada che devono percorrere per diventarlo davvero: mettere da parte l’egoismo e riscoprire la forza del collettivo. La Juve del futuro passa anche da qui, dalla crescita umana, oltre che tecnica, dei suoi uomini chiave. La sfida è lanciata.









































