Pagine Romaniste
·8 dicembre 2024
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Il Messaggero (A. Angeloni) – È la notte dei ritorni. Innanzitutto, della vittoria, che riporta un minimo di entusiasmo anche perché mancava dal 31 ottobre, il giorno di Roma-Torino. C’è stato pure il ritorno allo stadio di Ryan Friedkin, che però non ha suscitato lo stesso entusiasmo nei presenti all’Olimpico. Il vice presidente dei giallorossi si è beccato parecchi fischi e forse non si è nemmeno goduto troppo questo scintillante 4-1 contro il Lecce, figlio di tutto ciò che ha chiesto Sir Claudio. Ranieri vince la sua prima partita di questo terzo mandato, la sua Roma segna quattro gol, che sono una rarità in quest’annata contraddittoria. Torna a esultare Mancini, che non andava in gol da aprile, dal derby della scorsa stagione. L’Olimpico, in attesa di un reset di Pellegrini, riabbraccia e bacia il suo piccolo figlio, Pisilli, che gioca una buona parte della ripresa, ma è decisivo con la rete del tris, con un assist e con una serie di giocate entusiasmanti. C’è anche la “prima” da bomber di Koné. Non basta un buon primo tempo per andare nello spogliatoio con il vantaggio, ci si mette Abdulhamid. L’esterno arabo si lancia in una diagonale difensiva scellerata, ma frana su Coulibaly, che cade in piena area. Non c’è altro da dire: Chiffi fischia l’inevitabile rigore, pari del Lecce, con Krstovic. Avrà modo di rifarsi. La Roma era in pieno controllo, era anche passata in vantaggio con Saelemaekers.
La Roma non gioca male, ha il solo Dybala là davanti. Le occasioni arrivano comunque, spesso dai piedi di Paulo, in serata di grazia. Nella ripresa Ranieri rinuncia a Saelemaekers, sfinito, e inserisce Pisilli, che ha subito la palla del due a uno, ma la spara addosso a Falcone. È Mancini a riportare sopra la Roma, con una rete da centravanti: palla ben piazzata di ElSha, sempre lui come per l’uno a zero. A Pisilli tocca poco dopo. Il ragazzo chiude il conto e affossa le illusioni del Lecce: raccoglie un assist di Abdulhamid. Solo la società è rimasta nel mirino in questa notte di festa: Ryan Friedkin viene fischiato ogni volta che le telecamere lo inquadrano. Il match lo chiude Koné, con un’azione personale dopo essere stato imbeccato da Pisilli.
Foto: [Paolo Bruno] via [Getty Images]